Un successo annunciato, ma forse non
tanto quanto le vendite hanno poi decretato. 9.988
esemplari venduti nei primi 10 mesi del 2004 hanno
spiazzato anche Yamaha Italia che ha potuto soddisfare
i Concessionari con il contagocce, e probabilmente il
numero sarebbe potuto anche aumentare, se prima dell'estate
non ci fossero state attese per la consegna.
Nella classifica di vendita lo troviamo al 4° posto,
incastonato fra il 3° del più 'generalista'
Piaggio Beverly 500, e la più potente, ma anche
economica Honda Hornet 600, segno che il concetto di veicolo
'sportivo', ma anche polivalente, si è saputo imporre
anche alla suadente prestanza della moto 'più amata
dagli italiani'.
Un successo che conferma un andamento da leader di classifica
sin dal suo debutto: 5° nel 2001, 4° nel 2002,
'solo' 8° nel 2003, forse in vista del successivo
restyling.
Non bisogna dimenticare che stiamo parlando di un veicolo
da 8.500 euro, fra l'altro venduto per tutta questa stagione
praticamente senza sconti, cosa che non si può
certo dire della concorrenza, moto o scooter che sia.
A questo punto dobbiamo parlare di 'fenomeno', si perché
il Tmax, oltre che un ottimo mezzo (come vedremo), è
diventato anche uno 'status symbol' della modernità.
Sufficientemente grintoso da rifiutare l'appellativo di
'scooterone', ma allo stesso tempo abbastanza disimpegnato
da essere utilizzato ogni giorno senza i 'contorsionismi'
richiesti dalle super sport più in voga.
Ma in cosa consiste questo restyling che ha giocato così
a favore del bicilindrico di Iwata? Ben poco ad un primo
esame visivo, ma in mirati interventi a ciclistica e propulsore
per affinare e non stravolgere un concetto, quello di
moto 'travestita da scooter' che è risultato così
gradito ad un pubblico trasversale, non più 'solo'
scooterista o motociclista.
Della versione 2001-2003 abbiamo parlato attraverso sei
lunghe puntate a cui potete fare riferimento anche
per tutto ciò che è rimasto invariato in
questa versione 2004.
Visto che l'anno in corso è quasi finito e sono
in arrivo le versioni 2005: 'base'
e 'ABS', in coda all'articolo trovate i dettagli
dei relativi aggiornamenti.
LINEA
Piace, quindi perché cambiarla? E infatti la carrozzeria
è invariata. Nuove invece le quattro colorazioni:
Silver Tech, Blue Stone, Blue Thrill e Midnight Black,
che vengono tutte abbinate al maniglione posteriore, all'arco
laterale e al carter trasmissione in color 'champagne',
anziché 'silver', come nelle versioni precedenti.
Con maggiore attenzione si notano cerchioni
più 'leggeri' e con 5 razze
invece di 4, all'anteriore quasi nascosti dai due
freni a disco di grosso diametro. I più
attenti potranno anche notare il cerchio
posteriore di maggior diametro con pneumatico
ribassato, elementi che complessivamente conferiscono
una sensazione di maggiore sportività.
STRUMENTAZIONE
La strumentazione della precedente versione, invero un
po' povera, è stata rivoluzionata con due elementi
circolari analogici ed un display
digitale multifunzione al centro.
Il tachimetro a sinistra raccoglie anche i pulsanti per
le funzioni del display e a destra fa la sua comparsa
il contagiri, con fondo scala
a 8.200 giri, che ingloba le spie relative all'immobilizer,
al faro abbagliante e al check control dell'impianto
d'iniezione. Entrambi gli strumenti hanno fondo
in argento metallizzato e indicazioni in rosso. Anche
l'illuminazione è rossa e offre in notturna un
piacevole effetto scenografico, mentre solo all'imbrunire
la lettura risulta meno chiara.
Il display verticale, con caratteri neri su sfondo rosso,
visualizza la temperatura dell’acqua, il livello
del carburante, i km totali con 2 parziali e le spie di
manutenzione comprendenti il cambio olio e la sostituzione
della cinghia V-belt. Ai lati le spie relative agl'indicatori
di direzione.
Rispetto alla versione precedente quindi un significativo
passo avanti con una maggior numero d'informazioni, tutte
immediatamente verificabili. Nei confronti della concorrenza
manca ancora di qualche 'facilities' tipo computerino
di bordo, forse per rimanere fedele allo stile impeccabile,
ma essenziale che lo contraddistingue.
COMANDI
Stesso discorso lo si può applicare ai comandi
al manubrio, che sono i medesimi delle versioni precedenti:
sobri e facilmente raggiungibili. L'accensione degli anabbaglianti
è automatica all'avviamento del motore (non prima,
per risparmiare la batteria), così non si rischiano
multe per dimenticanze e si è maggiormente visibili
agli altri utenti della strada.
Ci sono però due novità: una è l'utile
leva del freno di stazionamento
(sotto il blocchetto di sinistra), di facile e solido
azionamento che agisce sulla pinza del freno posteriore
con un apposito registro, l'altra è il blocchetto
d'avviamento che si arricchisce del sistema antifurto
immobilizer e di una cornice
rifrangente, utile al buio.
VANI BAGAGLIO
Invariati, sia il ridotto vano nel retroscudo che il sottosella,
quindi come capienza non siamo ai vertici della categoria
scooter, ma fra le moto certamente si! La forma piuttosto
regolare permette di stivare un casco integrale (oppure
una valigia 24 rigida), una catena ed un completo antipioggia.
Tutto l'occorrente per una persona quindi, mentre per
soddisfare il passeggero è consigliabile l'utilizzo
di un bauletto, meglio ancora se abbinato al poggiaschiena.
Si trova tutto nel catalogo accessori Yamaha o presso
i marchi che tutti conosciamo.
Spazi di miglioramento riguardano la luce di cortesia,
che illuminerebbe meglio se fosse sul fondo della sella
anziché nel baule e la mancanza della presa di
corrente che è ormai di serie anche sui 125cc.
Sul capitolo bagagli comunque i 'Tmaxer' si dividono:
i più 'turistici' non disdegnerebbero una maggiore
capienza, soprattutto nel retroscudo, gli altri, quelli
più 'corsaioli' sarebbero pronti anche a rinunciare
del tutto, in cambio di un 'gommone' da 16 pollici e magari
di uno scarico sottosella!
CICLISTICA
Fiore all'occhiello sin dal suo esordio è la principale
responsabile del suo inserimento nel catalogo moto, e
non scooter, Yamaha.
Telaio a diamante con motore solidale, trasmissione a
catena e forcella a doppia piastra sono infatti caratteristiche
tipicamente motociclistiche e l'unico 'retaggio' scooteristico
sono le ruote da 14 pollici. Questo fino al 2003.
Ma Yamaha ha lavorato di fino sul telaio, montando un
nuovo forcellone pressofuso,
più rigido, nuovi cerchi
a 5 razze anziché 4, con il posteriore cresciuto
da 14 a 15 pollici. I pneumatici
sono ora di tipo radiale
e con codice di velocità H, hanno la medesima misura
all'anteriore: 120/70, mentre il posteriore passa da 150/70
a 160/60 per ottenere più
'spalla' a parità di circonferenza.
Un passo avanti anche per l'impianto frenante ora caratterizzato
dal doppio disco anteriore da 267mm
in sostituzione del singolo da 282, invariato il posteriore,
sempre da 267mm così come le pinze, a doppio pistoncino
davanti, e singolo dietro. La frenata è di tipo
tradizionale con le leve al manubrio a comandare le singole
ruote. Soluzione cara ai 'motociclisti', che avremmo visto
bene abbinata ad un sistema antibloccaggio ABS. Non ci
hanno accontentato nel 2004, ma per il 2005 si, ne parleremo
più avanti.
Ingegnosa la soluzione del freno
di stazionamento: nel corpo della pinza posteriore
è stato trovato l’alloggiamento di una vite
senza fine, che agisce meccanicamente sul pistoncino,
non sottoponendo a stress prolungato il circuito oleo-pneumatico
originale.
Anche per sostenere una maggiore potenza frenante gli
steli della forcella crescono
da 38 a 41mm, invariato invece
il pregevole monoammortizzatore posteriore, inspiegabilmente
privo però dell'indispensabile regolazione del
precarico.
Invariate le quote ciclistiche, solo la luce a terra passa
da 140 a 130mm. Cresce però
il peso dichiarato: da 197 a 205kg,
non tanto per un maxiscooter, ma abbastanza per una moto.
Una maggiorazione del serbatoio da 14 litri sarebbe stata
auspicabile, ma è rimasta invariata (in compenso
sono migliorati i consumi).
Tutto il veicolo appare solido e ben costruito, con materiali
di qualità, ben accoppiati e verniciati, solo la
colorazione Blue Thrill, priva del 'trasparente', risulta
più delicata.
MOTORE
L'abbiamo descritto ampiamente nella prova della versione
precedente e nella sostanza non è cambiato, ma
l'alimentazione non è più a carburatori,
bensì ad iniezione elettronica
come per la maggior parte delle unità più
moderne. Il sistema ad iniezione, oltre a garantire una
maggiore trattabilità e adattabilità dell'erogazione,
grazie alla centralina elettronica, è anche più
efficace dal punto di vista ambientale, infatti, abbinato
ad una nuova marmitta con convertitore
catalitico, permette di rispondere alle più
recenti normative Euro2.
Inquinare meno comporta sempre un certo assorbimento di
potenza, ma grazie ad un incremento
del rapporto di compressione da 10,1:1 a 11,0:1
e del numero di giri/minuto, sono cresciute sia la potenza
massima che la coppia, che passano rispettivamente da
29,4 kW a 7.000giri a 32,6 kW a
7.500 giri e da 45,8 Nm a 5.500 giri a
47,6 Nm a 6.250 giri.
Si tratta di valori al top nella classe degli scooter
da 500cc, che vede però come competitor solo più
semplici monocilindrici. Deve cedere invece nei confronti
dei bicilindrici Honda e Suzuki di maggior cubatura. Rispetto
alle motociclette di pari cilindrata e frazionamento,
perde il confronto come potenza ma lo vince a livello
coppia massima.
Ultima nota riguarda il passaggio da carter semi-umido
a carter secco nella scheda
distribuita da Yamaha Italia, da quello che siamo riusciti
a capire è riferito alle massette della frizione
che, contrariamente a quanto accadeva sul modello precedente,
dove erano lubrificate con del grasso al bisolfuro di
molibdeno, sulla versione ad iniezione
le massette lavorano a secco grazie ad un rivestimento
in teflon. Inoltre, sono anche leggermente più
pesanti.
ACCESSORI
Come per ogni ammiraglia che si rispetti, anche per il
Tmax è disponibile una serie di accessori, magari
non a livello di quanto proposto in Giappone, ma sufficiente
ad una prima personalizzazione. Iniziamo con il portapacchi
con piastra e bauletto da 48 litri personalizzato
nei colori originali, abbinabile ad uno schienalino
per il passeggero e passiamo al parabrezza
disponibile sia in versione chiara allungata, che più
basso e sportivo in colore fumé scuro. Esistono
poi dei deflettori per le
mani e per gambe utili per deviare l'aria nel periodo
invernale. Abbiamo poi la presa
accendisigari, una prolunga
per le pedane del passeggero, degli sticker
protettivi in 'simil carbonio' per i fascioni laterali
e le manopole riscaldate.
Ma l'accessorio forse più diffuso sono le cosiddette
'frecce bianche' un prodotto
aftermarket che va per la maggiore fra gli appassionati.
Quasi tutti prezzi sono in linea, e anche oltre, con la
classe del veicolo.
CONCLUSIONI STATICHE
Anche se all'apparenza poco cambia, le modifiche introdotte
con questa versione 2004 sono sostanziali
e tutte volte a migliorare il comportamento stradale,
sia ciclistico che propulsivo, senza dimenticare gli aggiornamenti
alla strumentazione e l'aggiunta del freno di stazionamento.
Calcolando che il prezzo è rimasto invariato rispetto
alla versione 2003, diremmo che si tratta certamente di
un affare ed in questo senso va interpretata la 'corsa
all'acquisto' che si è verificata sin dai primi
mesi dell'anno. Da recriminare rimane forse solo la mancanza
di un ammortizzatore posteriore regolabile.
VERSIONE 2005
Siamo arrivati 'un po' lunghi' (non
solo per colpa nostra...) nella presentazione di
questo modello e così ecco che la versione denominata
2005 è già disponibile presso i Concessionari.
Niente paura questa volta si tratta di aggiornamenti di
carattere puramente estetico, anzi pressoché limitati
alle diverse colorazioni.
Le tonalità sono sempre 4 ma: Silver Tech e Midnight
Black si abbinano a fascioni e maniglioni
argento e non più 'champagne' (un ritorno
alle origini), mentre il Lava Red
e Yamaha Blue, nuovi, si
abbinano a fascioni neri lucidi
(inediti) e maniglioni silver.
Dalle caratteristiche tecniche il rapporto di compressione
sembrerebbe tornato al valore della versione a carburatori,
abbiamo chiesto lumi a Yamaha Italia, stiamo ancora aspettando...
Quello di cui siamo sicuri è però il prezzo
che purtroppo è salito a 8.690
Euro. 'Merito' del successo di vendita o forse
del rafforzamento dell'Euro sulle altre valute... La buona
notizia è però che lo 'street price' consente
un maggior margine di trattative.
Novità assoluta per la stagione 2005 è la
tanto attesa, (non degli 'smanettoni' più assatanati
e 'conservatori'), versione con
ABS, denominata Tmax/A.
Caratterizzata dalla sola livrea Silver
Tech sarà disponibile al corposo listino
di 9.290 Euro. Quotazione
sicuramente elevata, ma per un prodotto che offre significativi
vantaggi in termini di sicurezza.
Testo: Fabrizio
Villa
Consulenza: Dario
Ighina
Foto: Monica Il
Grande
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