Non ci si può neppure concedere
una breve vacanza agostana (in scooter naturalmente) che
ti sfornano un modello tutto nuovo e per lo più
attesissimo. Informato via SMS dall'implacabile Schiapputer,
rientro nottetempo e in compagnia di Monica, che si occupa
delle foto, di tenere in giusta considerazione le esigenze
del passeggero, e di tutto ciò che irrimediabilmente
mi dimenticherei, ci dirigiamo in quel di Pontedera per
un test del Beverly 500 ancora in fase di preserie.
Dopo la visita al Museo Storico
della Fondazione Piaggio, meta imperdibile per
ogni appassionato di due ruote e di cui parleremo in altro
spazio, eccoci all'interno della recentissima pista
test con tanto di curve sopraelevate, che ricordano
un po' quell'anello di Monza dove mi divertivo in bicicletta
da ragazzino...
I veicoli a disposizione sono due: uno nero
lucido e l'altro bordò
scuro, come termine di paragone anche un modello
da 200cc argento.
Pur avendolo già visto in fotografia, come sempre
le impressioni dal vivo sono differenti. Se perde un po'
di stiloso dinamismo nei confronti del 'fratellino', è
innegabile che guadagni in possenza, e quel faro che svetta
a testa alta gli dona una personalità più
matura, sicuramente adatta al pubblico adulto di riferimento.
Alcuni elementi cromati contribuiscono ad impreziosirlo,
ma è il muscoloso gruppo motore-trasmissione, che
letteralmente straborda dalla carrozzeria, che ne annuncia
le doti stradali. Belle le affusolate frecce anteriori,
un po' meno la plastica coprimarmitta.
Nelle sovrastrutture troviamo alcuni elementi in comune
con la versione inferiore: le plastiche del retrotreno
con faro e portapacchi, il retroscudo e il tunnel centrale,
ma per il resto cambia praticamente
tutto.
Innanzitutto (ovviamente) il motore
che è il monocilindrico 460cc, quattro valvole
ad iniezione già utilizzato sull'X9
500, accreditato di 29 kW
a 7.500 giri e 43 Nm a 5.500
giri, con una curva di erogazione più dolce
e irrobustito nel gruppo trasmissione. Si parla di quasi
160 km/h effettivi, niente
male per un modello che potremmo definire 'naked'.
Cambiano anche le quote della ciclistica per adeguarle
alle notevoli prestazioni, e in questo senso i tecnici
Piaggio sono stati categorici (dopo
l'esperienza X9 500...), ci assicurano che il super
Beverly ha una stabilità
ineccepibile a qualsiasi velocità, pur mantenendo
una sufficiente maneggevolezza
nel traffico, anche grazie agli ingombri laterali, che
sono cresciuti di solo 1 centimetro rispetto al pur compatto
125/200. Il peso dichiarato
è contenuto in 189kg,
la sella è più
bassa ed accogliente del 125/200 e si ferma a 775mm.
Si è mantenuto anche lo spazio
sottosella, che ha però perso un poco in
profondità permettendo di stivare solo un compatto
casco demi jet, ma sufficiente per l'antipioggia completo
per due persone.
Cambiano le ruote con un
pneumatico 110/70 per 16"
di diametro all'anteriore e un panciuto 150/70
x 14" al posteriore, un escamotage per mantenere
la circonferenza di un 16 pollici, offrendo una maggiore
spalla d'appoggio in curva, e perché no, ottenendo
anche un notevole effetto estetico.
La forcella anteriore ha
steli da 41mm ed è
prodotta dalla giapponese Kayaba
così come gli ammortizzatori
posteriori regolabili.
L'impianto frenante di tipo integrale,
con valvola ripartitrice, è costituito da due
dischi anteriori da 260mm,
da quello posteriore da 240 e da
pinze Brembo.
Un appunto al cruscotto,
ancora in versione non definitiva, che ci è parso
un po' essenziale, particolarmente
rispetto agli standard Piaggio: ha infatti perso il display
digitale multifunzione e anche l'orologio!
IN MOVIMENTO
Tirata la leva del freno, basta una lieve pressione dello
start ed il monocilindrico si anima con una tonalità
corposa e un borbottio che lascia però filtrare
qualche vibrazione a manubrio e pedana. Da fermo la sensazione
di maggior peso rispetto al fratellino è netta,
ma decisamente inferiore ai mega-scooter carenati.
La posizione di guida, di
tipo motociclistico, è ottima, con una sella ben
conformata, il manubrio alla giusta distanza, e le gambe
hanno spazio per avanzare o arretrare a seconda del tipo
di guida.
Parto dolcemente e il reparto trasmissione mi asseconda,
saggio la maneggevolezza che è discreta, ma non
propriamente da zig zag, e provo la modulabilità
dei freni che mi sembra ottimamente centrata per
l'uso scooteristico. Inizio poi ad inanellare qualche
giro di pista aumentando gradatamente la velocità,
la potenza è disponibile
con dolcezza ma c'è, tanto da bruciare i
rettilinei in un attimo, fino al limite dei 100km/h, prima
di entrare in 'parabolica' senza mollare troppo il gas.
Nell'inserimento in curva il Beverly non
mi è parso del tutto neutro, forse a causa
delle diverse quote e curvature dei pneumatici, ma la
sensazione di appoggio è buona, tanto che
ben presto il cavalletto, e anche il sottopancia, iniziano
a graffiare l'asfalto, dal notevole grip, della pista
Piaggio. Non voglio invitarvi a fare altrettanto sulle
strade aperte al traffico, ma sarebbe necessario lavorare
un po' sull'angolo d'inclinazione,
anche in previsione di un uso a due, magari con bagagli,
cosa che i tecnici Piaggio stanno già facendo,
in vista del modello definitivo.
Provando qualche frenata 'effetto
panico', si gode il buon
lavoro dell'impianto integrale che, nonostante
un leggero beccheggio, mantiene lo scooter in traiettoria,
e chiude in breve la frenata, limitando efficacemente
il bloccaggio della ruota posteriore.
Data la scorrevolezza della pista, poco da dire sulle
sospensioni, che sono apparse morbide, ma non sfrenate.
La prova passeggero è
superata a pieni voti, lo sbalzo rispetto al pilota è
contenuto e la sella è molto comoda, fin troppo
distanziate le pedane.
Difficile parlare di comfort di
guida, innanzitutto per il poco tempo a disposizione,
poi per la quasi totale assenza di riparo aerodinamico,
anche se la palpebra appoggiata sul faro devia gran parte
dell'aria dal busto del pilota. A tale proposito è
in via di definizione un plexiglass
più alto, ancorabile alla parte
fissa dello scudo, per migliorare la protezione
alle alte velocità.
Venendo a trarre le prime conclusioni non si può
non parlare di prezzo e qui
Piaggio ci ha davvero stupito, parlando di 5.400
euro franco concessionario, un valore non ancora
definitivo ma che rende il Beverly 500 di gran lunga meno
costoso dei concorrenti pari cilindrata e addirittura
inferiore ai 250cc più quotati!
L'Azienda di Pontedera ha voluto giocare una carta inedita
sul mercato, proponendo una sorta di scooter 'naked' (definito
'city tourer') che strizza l'occhio al fortunato segmento
motociclistico in cui domina la Honda Hornet 600.
Piacere di guida, leggerezza, semplicità
e prezzo le idee guida. In più il Beverly
500 può contare su maggiore comfort per due, spazio
bagagli, minore stress nell'uso quotidiano e la potenza,
pur inferiore ad una moto, risulta sempre pienamente sfruttabile.
Il Beverly infatti, nelle mani giuste e su strade tortuose,
può dare notevoli soddisfazioni,
come ben sanno i collaudatori Piaggio che 'battono' quotidianamente
bellissime strade come l'Abetone, lasciando di stucco
parecchi smanettoni.
Difficile trovare concorrenti
paragonabili, sia per impostazione che per prezzo, nell'ambito
dei modelli mono e bicilindrici 'pluricarenati', ben più
protettivi nell'uso turistico e invernale, ma meno disinvolti
nell'uso urbano.
Relativo anche lo 'scontro' con il ruote alte di casa
Aprilia, lo Scarabeo 500
(di cui avete già avuto un'anteprima)
che appare d'impostazione più turistica e che esordirà
anch'esso a Intermot fra un paio di settimane.
Il Beverly 500 sarà presso la rete di vendita
nel corso del mese di ottobre, le prenotazioni sono aperte...
Testo&test: Fabrizio
Villa
Foto: Monica Il
Grande
|