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Per il test abbiamo utilizzato il giubbino AEMIDIUS di Tucano Urbano

 

 

 · PIAGGIO BEVERLY 500
02/09/02
ANTEPRIMA
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>>> Vedi anche: Descrizione, Test su Strada,

Non ci si può neppure concedere una breve vacanza agostana (in scooter naturalmente) che ti sfornano un modello tutto nuovo e per lo più attesissimo. Informato via SMS dall'implacabile Schiapputer, rientro nottetempo e in compagnia di Monica, che si occupa delle foto, di tenere in giusta considerazione le esigenze del passeggero, e di tutto ciò che irrimediabilmente mi dimenticherei, ci dirigiamo in quel di Pontedera per un test del Beverly 500 ancora in fase di preserie.
Dopo la visita al Museo Storico della Fondazione Piaggio, meta imperdibile per ogni appassionato di due ruote e di cui parleremo in altro spazio, eccoci all'interno della recentissima pista test con tanto di curve sopraelevate, che ricordano un po' quell'anello di Monza dove mi divertivo in bicicletta da ragazzino...

I veicoli a disposizione sono due: uno nero lucido e l'altro bordò scuro, come termine di paragone anche un modello da 200cc argento.
Pur avendolo già visto in fotografia, come sempre le impressioni dal vivo sono differenti. Se perde un po' di stiloso dinamismo nei confronti del 'fratellino', è innegabile che guadagni in possenza, e quel faro che svetta a testa alta gli dona una personalità più matura, sicuramente adatta al pubblico adulto di riferimento. Alcuni elementi cromati contribuiscono ad impreziosirlo, ma è il muscoloso gruppo motore-trasmissione, che letteralmente straborda dalla carrozzeria, che ne annuncia le doti stradali. Belle le affusolate frecce anteriori, un po' meno la plastica coprimarmitta.

Nelle sovrastrutture troviamo alcuni elementi in comune con la versione inferiore: le plastiche del retrotreno con faro e portapacchi, il retroscudo e il tunnel centrale, ma per il resto cambia praticamente tutto.
Innanzitutto (ovviamente) il motore che è il monocilindrico 460cc, quattro valvole ad iniezione già utilizzato sull'X9 500, accreditato di 29 kW a 7.500 giri e 43 Nm a 5.500 giri, con una curva di erogazione più dolce e irrobustito nel gruppo trasmissione. Si parla di quasi 160 km/h effettivi, niente male per un modello che potremmo definire 'naked'.

Cambiano anche le quote della ciclistica per adeguarle alle notevoli prestazioni, e in questo senso i tecnici Piaggio sono stati categorici (dopo l'esperienza X9 500...), ci assicurano che il super Beverly ha una stabilità ineccepibile a qualsiasi velocità, pur mantenendo una sufficiente maneggevolezza nel traffico, anche grazie agli ingombri laterali, che sono cresciuti di solo 1 centimetro rispetto al pur compatto 125/200. Il peso dichiarato è contenuto in 189kg, la sella è più bassa ed accogliente del 125/200 e si ferma a 775mm. Si è mantenuto anche lo spazio sottosella, che ha però perso un poco in profondità permettendo di stivare solo un compatto casco demi jet, ma sufficiente per l'antipioggia completo per due persone.
Cambiano le ruote con un pneumatico 110/70 per 16" di diametro all'anteriore e un panciuto 150/70 x 14" al posteriore, un escamotage per mantenere la circonferenza di un 16 pollici, offrendo una maggiore spalla d'appoggio in curva, e perché no, ottenendo anche un notevole effetto estetico.
La forcella anteriore ha steli da 41mm ed è prodotta dalla giapponese Kayaba così come gli ammortizzatori posteriori regolabili.
L'impianto frenante di tipo integrale, con valvola ripartitrice, è costituito da due dischi anteriori da 260mm, da quello posteriore da 240 e da pinze Brembo.
Un appunto al cruscotto, ancora in versione non definitiva, che ci è parso un po' essenziale, particolarmente rispetto agli standard Piaggio: ha infatti perso il display digitale multifunzione e anche l'orologio!

IN MOVIMENTO
Tirata la leva del freno, basta una lieve pressione dello start ed il monocilindrico si anima con una tonalità corposa e un borbottio che lascia però filtrare qualche vibrazione a manubrio e pedana. Da fermo la sensazione di maggior peso rispetto al fratellino è netta, ma decisamente inferiore ai mega-scooter carenati.
La posizione di guida, di tipo motociclistico, è ottima, con una sella ben conformata, il manubrio alla giusta distanza, e le gambe hanno spazio per avanzare o arretrare a seconda del tipo di guida.

Parto dolcemente e il reparto trasmissione mi asseconda, saggio la maneggevolezza che è discreta, ma non propriamente da zig zag, e provo la modulabilità dei freni che mi sembra ottimamente centrata per l'uso scooteristico. Inizio poi ad inanellare qualche giro di pista aumentando gradatamente la velocità, la potenza è disponibile con dolcezza ma c'è, tanto da bruciare i rettilinei in un attimo, fino al limite dei 100km/h, prima di entrare in 'parabolica' senza mollare troppo il gas. Nell'inserimento in curva il Beverly non mi è parso del tutto neutro, forse a causa delle diverse quote e curvature dei pneumatici, ma la sensazione di appoggio è buona, tanto che ben presto il cavalletto, e anche il sottopancia, iniziano a graffiare l'asfalto, dal notevole grip, della pista Piaggio. Non voglio invitarvi a fare altrettanto sulle strade aperte al traffico, ma sarebbe necessario lavorare un po' sull'angolo d'inclinazione, anche in previsione di un uso a due, magari con bagagli, cosa che i tecnici Piaggio stanno già facendo, in vista del modello definitivo.
Provando qualche frenata 'effetto panico', si gode il buon lavoro dell'impianto integrale che, nonostante un leggero beccheggio, mantiene lo scooter in traiettoria, e chiude in breve la frenata, limitando efficacemente il bloccaggio della ruota posteriore.

Data la scorrevolezza della pista, poco da dire sulle sospensioni, che sono apparse morbide, ma non sfrenate.
La prova passeggero è superata a pieni voti, lo sbalzo rispetto al pilota è contenuto e la sella è molto comoda, fin troppo distanziate le pedane.
Difficile parlare di comfort di guida, innanzitutto per il poco tempo a disposizione, poi per la quasi totale assenza di riparo aerodinamico, anche se la palpebra appoggiata sul faro devia gran parte dell'aria dal busto del pilota. A tale proposito è in via di definizione un plexiglass più alto, ancorabile alla parte fissa dello scudo, per migliorare la protezione alle alte velocità.

Venendo a trarre le prime conclusioni non si può non parlare di prezzo e qui Piaggio ci ha davvero stupito, parlando di 5.400 euro franco concessionario, un valore non ancora definitivo ma che rende il Beverly 500 di gran lunga meno costoso dei concorrenti pari cilindrata e addirittura inferiore ai 250cc più quotati!
L'Azienda di Pontedera ha voluto giocare una carta inedita sul mercato, proponendo una sorta di scooter 'naked' (definito 'city tourer') che strizza l'occhio al fortunato segmento motociclistico in cui domina la Honda Hornet 600.
Piacere di guida, leggerezza, semplicità e prezzo le idee guida. In più il Beverly 500 può contare su maggiore comfort per due, spazio bagagli, minore stress nell'uso quotidiano e la potenza, pur inferiore ad una moto, risulta sempre pienamente sfruttabile. Il Beverly infatti, nelle mani giuste e su strade tortuose, può dare notevoli soddisfazioni, come ben sanno i collaudatori Piaggio che 'battono' quotidianamente bellissime strade come l'Abetone, lasciando di stucco parecchi smanettoni.

Difficile trovare concorrenti paragonabili, sia per impostazione che per prezzo, nell'ambito dei modelli mono e bicilindrici 'pluricarenati', ben più protettivi nell'uso turistico e invernale, ma meno disinvolti nell'uso urbano.
Relativo anche lo 'scontro' con il ruote alte di casa Aprilia, lo Scarabeo 500 (di cui avete già avuto un'anteprima) che appare d'impostazione più turistica e che esordirà anch'esso a Intermot fra un paio di settimane.

Il Beverly 500 sarà presso la rete di vendita nel corso del mese di ottobre, le prenotazioni sono aperte...

Testo&test: Fabrizio Villa
Foto: Monica Il Grande

 

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I due simpatici collaudatori Piaggio, che ci hanno assistito durante la prova, ci mostrano la posizione in 'coppia'.

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