PREMESSA
La prova di un 400 c.c. è per me sempre fonte di
grande interesse. Come ho già avuto modo di scrivere,
ritengo che uno scooter con questa cilindrata sia il miglior
compromesso possibile tra costi, prestazioni e praticità.
Peccato che le case costruttrici di scooter non la pensino
come me; infatti, di questa cilindrata, oltre al Burgman
400, esiste solo il Malaguti Madison 400, anche se, in
teoria, pare sia in vendita anche un modello della Motor
Union...
MOTORE
Una delle novità del nuovo Burgman è costituita
dall’iniezione elettronica che consente al mezzo
di raggiungere lo standard Euro 2, ma che non ha apportato
grossi miglioramenti alle prestazioni del motore che rimane,
però, sempre ad alto livello. Uno degli indubbi
vantaggi è un'erogazione molto più lineare.
ANALISI STATICA
Il nuovo Burgman dal punto di vista estetico, è
piuttosto simile alla versione da 650 cc..
Lo schienalino è integrato nel codone, al quale
sono agganciate delle comode ed ampie maniglie per il
passeggero. Lo scudo anteriore, oltre a contenere due
vani per piccoli oggetti, ha una conformazione che consente
una buona protezione per le mani e una protezione praticamente
totale per le gambe.
Il parabrezza di serie è stretto e di dimensioni
ridotte, ma protegge adeguatamente il busto e devia quasi
tutta l’aria oltre il casco, rendendo, così,
decisamente confortevoli le lunghe percorrenze. Le pedane
sono ampie e comode. Data la posizione più elevata
determinata dai due livelli della sella, il passeggero
ha una visuale totale, ma è, purtroppo, praticamente
privo di protezione dal busto in su.
La sella è molto lunga e comoda; gli specchietti
consentono una visione buona e non collidono con quelli
delle auto perché collocati alla giusta altezza.
Il sottosella è addirittura monumentale e consente
di ospitare comodamente due caschi integrali modulari,
oltre alla tuta antipioggia e d ad altri piccoli oggetti.
Di serie è dotato sia del cavalletto centrale che
di quello laterale, entrambi molto efficienti e facili
da attivare.
ANALISI DINAMICA
La posizione di guida è un po’ sdraiata e
ciò può comportare in caso di lunghe percorrenza
qualche problema alla schiena; niente paura, però,
è solo un problema soggettivo e di abitudine. Le
braccia e le gambe possono essere tenute distese.
I quasi 200 kg di peso si fanno sentire solo nelle manovre
da fermo perché non appena il mezzo è in
movimento tutti i problemi spariscono, grazie all’ottima
ciclistica e al baricentro basso.
Nell’uso cittadino non vi sono difficoltà
di sorta nell’infilarsi tra una macchina e l’altra
perché la larghezza è decisamente contenuta,
mentre è, invece, abbastanza difficile zigzagare
a causa della lunghezza non certo limitata del mezzo.
Ho riscontrato qualche difficoltà a collocare il
mezzo sul cavalletto centrale e nella guida alle basse
velocità, tipica dell’uso cittadino, con
il passeggero.
L’inserimento in curva è praticamente automatico:
basta spostare leggermente il peso e il Burgman entra
in piega da solo. La sospensione posteriore è un
po’ rigida ed assorbe poco le asperità della
strada, ma d’altra parte non dimentichiamo che la
ciclistica del Burgman deve consentire al mezzo di tenere
la strada in sicurezza anche alla massima velocità,
che è di tutto rispetto. I freni sono buoni, anche
se il posteriore ha una fastidiosa tendenza al bloccaggio.
La guida nei curvoni a velocità sostenuta, anche
col passeggero, contrariamente a quanto riscontrato nelle
precedenti versioni, non presenta problemi di sorta, segno
che qualche invisibile, ma sostanziale miglioramento nella
ciclistica è stato apportato.
PRESTAZIONI
L’accelerazione da fermo è buona anche se
il mezzo risente un po’ del peso; in ogni caso rimane
invariata rispetto alle versioni precedenti. La ripresa
mi pare, invece, migliorata grazie all'iniezione elettronica.
La rumorosità del motore è contenuta e non
si avvertono fastidiose vibrazioni anche ad alto numero
di giri. La velocità massima è rimasta invariata
(160 Km/h di tachimetro che dovrebbero corrispondere a
oltre 140 Km/h effettivi).
IMPRESSIONI FINALI
Il Burgman è senza dubbio un ottimo mezzo; si trova
a suo agio sia in città, nonostante la sua lunghezza
e il suo peso, perché il baricentro basso garantisce
una buona maneggevolezza, sia sulle strade extra urbane,
sulle quali il motore da 385cc consente sorpassi in sicurezza
e di mantenere, nelle percorrenze autostradali, medie
di tutto rispetto.
Testo e tester: Fabio
Jacopini
Foto: Fabrizio
Villa
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