A distanza di circa 4 mesi, ma soprattutto
dopo aver percorso oltre 1.200 km, eccoci ritornati a
parlare del Burgman 400 versione 2003.
Numerose sono state le richieste di informazioni più
dettagliate da parte dei lettori, interesse evidenziato
anche dai risultati di vendita dopo i primi 6 mesi del
2003, che lo vedono in 4^ posizione, in crescita rispetto
al 6° posto complessivo del 2002.
Per il test su strada, oltre al consueto utilizzo urbano,
abbiamo partecipato ad un week end al mare, precisamente
alle Cinque
Terre, organizzato dal CyberScooter
Club e poi, visto il caldo, ci siamo spostati
in montagna, approfittando del sopralluogo ai Passi
Croce Domini e Maniva per organizzare la recente
gita del Club. Alla fine il contachilometri ha sommato
oltre 1.200km, ed io molte altre informazioni che vengo
ad illustrare.
Non voglio tornare alle considerazioni estetiche e descrittive
largamente espresse, ma alle caratteristiche d'uso nelle
diverse ambientazioni.
URBANA
La variegata presenza di spazi bagaglio è in grado
di soddisfare lo scooterista più esigente, che
non avrà difficoltà a sistemare una coppia
di caschi e l'antipioggia per due, oppure una borsa per
computer e ogni attrezzatura di tipo elettronico-informatico.
Anche fare la spesa diventa facile ospitando il necessario
di una coppia per un paio di giorni.
Il geniale (ovvio?!) posizionamento della luce sul fondo
della sella, illumina in modo uniforme il contenuto del
voluminoso bagagliaio e volendo, con un semplice interruttore,
la lampada può essere spenta per risparmiare la
batteria.
Spostarsi nelle congestionate viuzze del centro negli
orari di punta è diventata ormai prerogativa dei
50ini e di pochi altri mezzi, ma in tutte le altre condizioni
di traffico il Burgman se la cava egregiamente, nonostante
il lungo interasse. Merito della posizione di guida e
del baricentro basso che rendono le manovre più
agevoli, oltre ad una larghezza moderata che permette
di infilarsi fra le file di automobili.
Le sospensioni se la cavano abbastanza bene, soprattutto
grazie all'evoluto monoammortizzatore posteriore e nonostante
le ruote di 'piccolo' diametro.
La presenza del passeggero, elevato e lontano dal pilota
diminuisce le doti di agilità nel traffico, soprattutto
se si appoggia allo schienale.
La potenza unita alla dolcezza d'erogazione è più
che sufficiente per muoversi con autorevolezza anche sulle
tangenziali. Peccato che il nostro esemplare soffrisse
di una fastidiosa tendenza a strappare della trasmissione.
La frenata combinata, pur priva dell'auspicabile sistema
antibloccaggio, semplifica la vita del pilota e offre
decelerazioni sempre sufficienti.
EXTRAURBANA
Ne abbiamo già parlato in condizioni di guida un
po' esasperate, ma con una conduzione turistica il Burgman
ad iniezione elettronica rappresenta quanto di meglio
si possa desiderare grazie alla sistemazione del pilota
comoda e rilassata, con un utile poggiaschiena facilmente
regolabile tramite una semplice levetta.
Con le gambe allungate e le braccia appoggiate al manubrio
si è pronti ad affrontare anche viaggi di un certo
impegno.
Nel nostro week-end in due persone alle Cinque Terre,
con quasi 700km percorsi, abbiamo sistemato tutto l'occorrente
nei vani bagaglio, compresi i sacchi a pelo per la notte
in roulotte. Molto comodo nelle soste dove tutto risultava
sotto chiave, volendo montare un bauletto si possono alloggiare
anche i caschi e le giacche una volta scesi, quasi un'auto...
Le strade tutte curve della costa ligure si affrontano
disinvoltamente sia ad un passo sostenuto che ad uno turistico,
e senza mai richiedere particolare impegno da parte del
pilota. Le traiettorie 'si fanno da sole', la potenza
del motore è sempre sufficiente e solo la sfortunata
conformazione del cavalletto che striscia spesso contro
l'asfalto, in curve prese neppure troppo allegramente,
turba la contemplazione del panorama e il piacere di guida.
Solo occasionalmente si desidererebbe uno spunto maggiore
per azzardare un sorpasso in un rettilineo troppo breve.
La frenata in due con bagagli si allunga un po' e, pur
scongiurando fenomeni di bloccaggio, meriterebbe maggior
mordente. Molto utile il freno a mano per soste in pendenza
a mani libere o sul cavalletto laterale.
La forcella svolge onestamente il proprio compito mentre
il monoammortizzatore progressivo, posto sotto al serbatoio,
offre qualcosa in più rispetto alla coppia di ammortizzatori
tradizionali, ce ne siamo accorti nelle 'frastagliate'
stradine lungomare. Peccato che la regolazione fra la
posizione più dura' e quella più 'morbida'
richieda ben 35 scatti e non disponga di alcun riferimento,
comodo però che non necessiti di alcun attrezzo.
Il faro anteriore fornisce un fascio ampio e luminoso
per la guida notturna. Nella media il clacson.
Un capitolo a parte merita il passeggero che gode sì
di una porzione di sella ergonomica e di un invidiabile
schienalino, ma risulta pur sempre troppo elevato e distante
dal pilota, limitando quell'intimità che rende
più piacevole un viaggio in coppia. Il vantaggio
è che può osservare meglio la strada, lo
svantaggio che risulta più esposto alle intemperie
e al vento della corsa.
La gita in montagna si è svolta in solitaria e
ad un passo più spedito, in queste condizioni,
complice anche la pendenza, si nota un leggero calo d'accelerazione
fra i 60 e gli 80km/h, caratteristica comune alle due
versioni precedenti che speravamo risolta. Anche gli strappi
della trasmissione (sul nostro esemplare) si verificavano,
per usura, anche nei modelli precedenti, ci sembra quindi
che il reparto trasmissione non abbia beneficiato degli
aggiornamenti auspicabili.
La guida redditizia permette di tenere il passo di veicoli
anche più prestanti e pure qualche motociclista
'intutato' ha apprezzato le performance del Burgman sul
misto, forse anche aiutato dal consistente alleggerimento...
del cavalletto sull'asfalto.
AUTOSTRADALE
Anche in questa situazione il Burgman se la cava alla
grande: la protezione del pilota è davvero di ottimo
livello e unita alla mancanza di vibrazioni e alla comoda
posizione di guida i lunghi trasferimenti sembrano accorciarsi.
La velocità massima si attesta sui 160km/h (150
in coppia), ma viaggiando sul filo dei 140 indicati (circa
130 reali), non s'infrange il codice, non si stressa il
motore e le medie risultano comunque di tutto rispetto.
Fra l'altro questo è anche il limite massimo imposto
dal passeggero che 'lassù' non gode del regale
trattamento riservato al pilota con notevole esposizione
all'aria.
D'altro canto fino a che si continuerà a privilegiare
lo spazio bagagli alla comodità del passeggero,
troveremo selle fatte così!
La stabilità sul dritto è sempre garantita,
solo qualche turbolenza superando grossi TIR, ma è
nei curvoni veloci che il Burgman sembra più saldo,
un passo avanti rispetto alle versioni precedenti che
da questo punto di vista qualche pecca l'avevano. Non
c'è d'aspettarsi un rigore assoluto, i curvoni
sull'autostrada della Cisa vanno sempre affrontati con
un certo rispetto, e se si vuole viaggiare veloci sulla
corsia di sorpasso, bisogna mettere in conto qualche oscillazione,
ma non preoccupante grazie all'elevata direzionalità
garantita dal passo allungato a dal baricentro basso.
Dandoci dentro si arriva a strisciare il cavalletto anche
in autostrada, questo vuol dire che la ciclistica è
migliorata, ma anche che il ritmo non è più
consono a strade aperte al traffico!
CONSUMI
Fin dalle precedenti versioni si sono creati due 'partiti'
quello formato da coloro che considerano il Burgman 400
assetato, con consumi medi intorno ai 17km/litro e quello
dei 'parchi' che pur non lesinando particolarmente col
gas si attestano sui 23km/litro, sempre nell'extraurbano.
Io ho sempre fatto parte di questi ultimi e anche in questo
caso, rilevando attentamente i litri e i chilometri ho
ottenuto 22,5 km di media con un litro, passando per 18,7
e 25,9 come minimo e massimo. Con 13 litri di serbatoio
quindi le soste fra un pieno e l'altro sono ben superiori
ai 200km, sufficienti ad un turismo di ampio respiro e
anche a non pesare troppo sul portafoglio.
CONCLUSIONI
'Squadra che vince non si cambia' è un detto calcistico
di qualche anno fa che cade a pennello in questo caso.
Pur aggiornato in molti suoi aspetti il Burgman 400 non
ha mutato il suo carattere originario di modello tuttofare
dall'impostazione comfort, pur in grado di tirar fuori
le unghie in qualche guizzo estemporaneo.
Il restyling estetico gli ha donato una personalità
più prestigiosa e la presenza dell'impianto ad
iniezione gli ha permesso di rientrare nella normativa
Euro 2 ed una maggiore fluidità ai bassi regimi.
Qualche pecca al reparto trasmissione, un cavalletto troppo
'invadente' e la posizione troppo esposta del passeggero,
sono le pecche più evidenti, ereditate dalle versioni
precedenti, mentre alla frenata manca poco per essere
di buon livello.
Migliorate le doti dinamiche sul veloce mentre si confermano
quelle sul misto e soprattutto la facilità e disinvoltura
con cui si guida, anche speditamente.
L'ampio spazio bagagli, le buone punte velocistiche e
i consumi contenuti abbinati al comfort per il pilota
ne fanno un ottimo scooter per viaggiare, così
come per l'uso di tutti i giorni.
Costruzione, materiali e finiture sono del livello che
invidiamo da sempre ai giapponesi e anche la strumentazione,
pur se non d'effetto, offre tutto il necessario e funziona
bene.
Il prezzo d'acquisto non è particolarmente aggressivo,
ma i costi di gestione dovrebbero essere sufficientemente
contenuti anche grazie ai consumi e alle tariffe assicurative
vantaggiose fra i 150 e i 400cc.
La concorrenza diretta si restringe al Malaguti
Madison 400, anche se si potrebbe allargare ai
monocilindrici Piaggio da 460cc: come
X9 500 e Aprilia
Atlantic 500.
La scelta fra i vari modelli spetta sempre e solo a voi,
a me rimane da dire che sono state due settimane di 'convivenza'
piuttosto piacevoli.
Testo: Fabrizio
Villa
Foto: Monica
Il Grande, Roberto,
Fabrizio Villa
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