Burgman è da sempre sinonimo di maxiscooter e il modello da 400cc è sempre stato il più eclettico ed apprezzato dal mercato. Introdotto in Italia a fine 1999 si è infatti sempre piazzato fra la seconda e l'ottava posizione delle classifiche di vendita. C'è da dire che in Suzuki non hanno mai dormito sugli allori, continuando ad evolverlo ed affinarlo, collezionando ben quattro versioni in nove anni (quindi nel 2009 potremmo vederne una quinta...). Sempre con la massima attenzione a non stravolgere il concetto iniziale: qualità, comfort, abitabilità e utilizzo a 360°, dal commuter urbano al turismo a medio ed ampio raggio. Quest'ultima versione è stata però anche oggetto di critiche da parte di svariati proprietari per malfunzionamenti del reparto trasmissione. Per questo l'ho messo alla frusta con oltre 2000km fra città, autostrada, passi alpini e anche tratti sterrati, per capire se la nuova frizione a 5 massette ha dato i risultati sperati. Prima di entrare nel merito della prova su strada vera e propria, ripassiamone assieme le caratteristiche peculiari, perché la cura costruttiva e l'ergonomia nell'uso di ogni giorno non possono mai essere disgiunte dalle qualità dinamiche.
CONCLUSIONI STATICHE Vicino alla perfezione per qualità costruttiva, dotazioni, strumentazione e vani bagaglio, ha guadagnato in potenza, ma anche in peso, pur rimanendo allineato ai competitor. Svetta per la sofisticata sospensione posteriore, ma pecca nella sua possibilità di regolazione, guadagna un freno a disco, ma perde la frenata combinata e manca dell'ABS. Mantiene quindi qualche margine di miglioramento, ma all'esame statico si conferma comunque una delle scelte più azzeccate.
Testo: Fabrizio Villa Foto: Monica Il Grande