Oltre all'inevitabile 'stop and go' nel traffico cittadino, tangenziale ed hinterland il Burgman 400 si è sciroppato una gita in Toscana, via Passo Cisa, con andata autostradale e ritorno in statale ed una gita fra Italia e Svizzera che ha toccato sei passi alpini: Maloja, Julierpass, Albula, Fourn, Umbrail e il mitico Stelvio con la sua avvincente raffica di tornanti. Non contento l'ho anche sottoposto a qualche sterrato, tanto per non lasciare scampo al gruppo trasmissione...
AUTOSTRADA Velocità massima 130km/h, meno ove indicato e in caso di pioggia. Sia che ci si muova per lavoro che per turismo, in autostrada i 400cc sono la cilindrata d'ingresso per muoversi spediti senza affaticare il motore e senza annoiarsi eccessivamente. Con il Burgman 400 si può infatti viaggiare senza problemi ai 140Km/h indicati che, complici le tolleranze del tachimetro, e del codice della strada, è la velocità massima consentita, anche se sfruttando al massimo il propulsore sono riuscito a vedere i 170km/h indicati. Questo può tornare particolarmente utile nei tratti di salita, quando qualche cavallo in più permette di mantenere la velocità di crociera ideale. Al crescere della velocità serve anche una ciclistica adeguata e di versione in versione il Burgman 400 ha mostrato di fare sempre meglio. Sul dritto la stabilità è assicurata ad ogni velocità e anche sugli curvoni veloci, come quelli impegnativi della Cisa, si viaggia in sicurezza, meglio però attenendosi più scrupolosamente ai limiti di velocità imposti. Pur mostrando una maggiore rigidità strutturale il Burgman 400 rimane comunque uno scooter 'comfort', con cui non è proficuo cercare la piega al limite (e le multe per eccesso di velocità...). A questo proposito sarebbe sicuramente utile irrigidire la sospensione posteriore, peccato che, come detto più volte, sia particolarmente scomodo. Quando ci sono tanti chilometri da percorrere è infatti il comfort e fare veramente la differenza, e qui la posizione di guida 'allungata', la sella ben conformata, lo schienalino regolabile, la possibilità di cambiare posizione alle gambe e la protezione offerta dalla carenatura anteriore sono quanto di meglio si possa desiderare. L'unico appunto va mosso al plexiglass che, pur protettivo, mostra una certa tendenza ad oscillare in velocità. Se la cosa vi infastidisce, con tre modelli opzionali fra cui scegliere, non dovrebbe essere difficile trovare la soluzione più congeniale. Ricordate però di non sceglierne uno troppo alto, ma che lasci libera la vista davanti a voi. I freni in autostrada si usano relativamente poco, ma quando si deve 'pinzare' ad alta velocità, magari all'improvviso, è sempre impegnativo, per questo, pur apprezzando la maggiore potenza frenante dell'impianto a tre dischi, ribadisco la necessità di rendere disponibile una versione con ABS, meglio se di tipo combinato. Solo viaggiando a lungo ad alta velocità il passeggero potrebbe desiderare una sella leggermente più bassa, per una maggiore protezione aerodinamica, per il resto vale il solido discorso sullo schienalino.
FRIZIONE L'ho messa alla frusta nel traffico urbano, nelle tratte autostradali e percorrendo i passi alpini che corredano le foto di questo articolo, quasi sempre con due passeggeri a bordo e con continue soste e ripartenze per necessità fotografiche. E devo dire che il risultato è stato superiore a quanto testato con le precedenti versioni. Non ho mai notato rumori o slittamenti, se non nel corso di uno sterrato in salita abbastanza impegnativo percorso a bassa velocità e con il passeggero a bordo. La nuova frizione sembra quindi aver conseguito i risultati sperati, almeno per questa esperienza sui 2.000km.
CONCLUSIONI FINALI Qualità costruttiva, eleganza e funzionalità d'uso si abbinano ed un equilibrio dinamico e ad una piacevolezza d'uso che ne fa uno dei protagonisti assoluti del suo segmento. Non manca qualche inevitabile pecca e c'è anche qualche margine di miglioramento, come il cambio sequenziale e il sistema keyless (già disponibili in Giappone), che spero di vedere in una prossima e non troppo futura versione. La quotazione di vendita, almeno quella ufficiale, appare allineata alla qualità costruttiva e leggermente inferiore al suo rivale diretto, ma superiore a tutti gli altri competitor che però non sembra siano riusciti a conquistare gli italiani come continua a farlo il Burgman 400 in ogni sua versione.
Testo: Fabrizio Villa Foto: Monica Il Grande, originali Suzuki