Anno
2003/2004
Un'analisi trimestrale di come si sta muovendo il mercato
Italiano dei maxiscooter.
Una rubrica curata da Fabrizio Villa grazie ai dati forniti dall'Associazione Nazionale
Ciclo Motociclo Accessori (ANCMA).
|
|
|
|
|
|
07.04.05
- Il 2004 a confronto con
il quadriennio 2000-2003
Continua l'analisi 'quinquennale' del settore scooter,
questa volta analizzando l'anno appena passato, confrontandolo
col quadriennio precedente. Un'indagine di più
ampio respiro, in grado di fornire, a nostro avviso, indicazioni
più significative sui trend del mercato, delle
Aziende e dei modelli, rispetto al classico confrono annuale.
• Andamento
mercato scooter targato:
Stiamo uscendo dal periodo 'esplosivo' 1998-2000 in cui
si è 'creato' il fenomeno maxiscooter con incrementi
di vendite esponenziali, ed ora stiamo vivendo il periodo
di consolidamento. Con un quadriennio di riferimento che
comprende ancora l'eccezionale anno 2000, il 2004 non
può che segnare un segno negativo, in particolare
-10,5%. In valore assoluto siamo comunque superiori all'allora
fortunatissimo 1999. Una situazione tutto sommato positiva,
soprattutto considerando l'andamento generale dell'economia,
anche se meno brillante rispetto al settore moto. Probabilmente
alcuni scooteristi stanno passando alle moto, ma se è
vero che il settore degli scooter over 300cc pare piuttosto
prolifico, pensiamo si tratti più che altro di
un interessante 'travaso' fra i due settori.
Ecco l'andamento in dettaglio del totale venduto:
2000: 395.920
2001: 288.009 (-27,6%)
2002: 263.409 (-8,5%)
2003: 276.542 (+4,9%)
2004: 273.708 (-1,0%)
Media 2000-2003: 305.970
Totale 2004: 273.708
Risultato: -10,5%
• Andamento
delle Aziende:
Questo è sicuramente l'anno di Yamaha che cresce
tantissimo oprando il sorpasso ai danni di Aprilia, gravata
da gravi problemi finanziari. Piaggio è sempre
leader e guadagna quote di mercato, in percentuale minorecresce
anche Honda, mentre calano e non di poco Kymco, Suzuki,
e soprattutto Malaguti.
Cresce ancora la quota di mercato complessiva delle prime
7 Aziende, passando dal 90,1 al 92,7%, lasciando sempre
meno spazio agli altri.
• PIAGGIO
è in controtendenza rispetto al mercato, facendo
registrare un +7,1%, avvicinandosi al 30% del totale scooter.
Del resto basta osservare la classifica dei primi dieci,
dove piazza ben 3 veicoli in altrettanti segmenti, per
capire la concretezza dell'aggressivo marchio italiano.
Con l'acquisizione da parte dell'IMMSI di Roberto Colaninno
nel corso del 2004, i soldi sono tornati a girare e non
possiamo che aspettarci migliori risultati in futuro.
Punto di forza i Beverly 250 e 500, ma anche il nuovo
Liberty funziona, mentre l'X9 comincia a perdere qualche
colpo, in particolarmente il 500. Solo discrete le vendite
di Vespa GT, mentre l'ET si fa superare dal vecchio PX.
L'X8 200 infine vince la sua lotta 'personale' con l'X9
250 precedendolo al 17° posto.
Media 2000-2003: 76098
Totale 2004: 81521
Risultato: +7,1%
Quota di mercato: 29,7%
• Anche HONDA
incrementa, del 4,1%, e tutto il merito va agli SH 150
e 125 che da soli superano le 35.000 unità, valendo
il 53% del totale Honda. Ben venga questo eccellente risultato,
ma è anche vero che gli altri modelli non ci sono,
a parte l'@ 150 in 16^ posizione, tutti gli altri viaggiano
a fondo classifica, compreso il prestigioso Silver Wing
600. Occorre rinnovare la gamma presidiando i segmenti
più vivaci, da 250cc in su, soprattutto manca un
400 da contrapporre a Burgman e Majesty.
Media 2000-2003: 51682
Totale 2004: 53787
Risultato: +4,1%
Quota di mercato: 19,7%
• Se confrontato con
il -10,5% del mercato, fa ancora più impressione
il +33,8% realizzato da YAMAHA,
raggiungendo una quota di mercato superiore al 15%. Difficile
individuare un solo fattore chiave di questo successo,
a nostro avviso sono molti e convergenti, ma per primo
consideriamo la gamma, diversificata e ben presente in
quasi tutti i segmenti. Su tutti svetta il Tmax 500, rinnovato
ad inizio anno, che è ormai un mondo a se. Bene
anche il Majesty 400, introdotto proprio nel 2004 che
supera il concorrente diretto e si piazza in sesta posizione.
In 9^ posizione il Versity 300 rinato nella versione XC,
soprattutto per il considerevole calo di prezzo. Segue
il Majesty 250 che pur calando leggermente incontra sempre
i favori del pubblico. Meno brillante solo la gamma Majesty
125/180. Secondo fattore di successo va considerata la
'sparizione' dei modelli clone MBK, incrementando così
il venduto dei tre diapason. Per ultimo, ma non è
detto... il fattore Rossi, un 'dottore' che fa vincere,
e vendere, tutto ciò che tocca.
Media 2000-2003: 32284
Totale 2004: 43209
Risultato: +33,8%
Quota di mercato: 15,7%
• APRILIA
scende al quarto posto, ma con la crisi finanziaria che
ha vissuto e la mancanza di prodotto nelle Concessionarie
non ci si può certo lamentare. Certo è che
il modello immatricolato è stato lo SportCity 200,
arrivato a stagione praticamente finita. Non male anche
la gamma Atlantic, guidata dallo 'scontatissimo' 500cc.
Qualche problema invece per Scarabeo in tutte le cilindrate.
Un anno no, che sarà sicuramente riscattato nel
2005.
Media 2000-2003: 39849
Totale 2004: 26563
Risultato: -33,3%
Quota di mercato: 9,7%
• KYMCO,
sempre al quinto posto, mostra un andamento ancora negativo,
più che altro riferito al risultato record del
2000. Mantiene infatti la sua quota di mercato rispetto
allo scorso anno. Pur non raggiungendo la top 20 è
tuttavia ben rappresentato da People 250 e Grand Dink
250. Sembra invece 'tramontato' il Dink Classic responsabile
della performance del 2000, mentre il resto della gamma
non si fa notare.
Media 2000-2003: 24326
Totale 2004: 20370
Risultato: -16,3%
Quota di mercato: 7,4%
• Anche per SUZUKI
una certa flessione, superiore a quella generale, sia
in termini di venduto che di quota di mercato. Sicuramente
manca un veicolo a ruote alte, il Burgman 400 è
sempre vendutissimo, ma subisce la novità Majesty
400 e la versione da 250cc avrebbe bisogno di un 'riposizionamento'.
Abbastanza bene il 650cc, che con 3.700 pezzi potrebbe
essere considerato di gran lunga la 'moto super tourer'
più venduta in Italia, visto che la BMW R 1100
RT non arriva a quota 1.000. Da rivedere invece la gamma
baby Burgman che naviga a fondo classifica.
Media 2000-2003: 20701
Totale 2004: 17878
Risultato: -13,6%
Quota di mercato: 6,5%
• Più significativo
il calo di MALAGUTI, pur
crescendo in quota percentuale nel mercato rispetto allo
scorso anno. I motivi sono facilmente rilevabili dando
una scorsa alla classifica. Troviamo il Ciak 150 in 41^
posizione, ma gli altri modelli sono tutti oltre la 50^.
Non raccoglie la gamma Phantom Max, mentre i Madison sembrano
necessitare di un sostanzioso restyling. Lo SpiderMax
è arrivato a stagione finita e rischia di non essere
più una novità per quella a venire. Staremo
a vedere con il ruote alte di prossima introduzione. Forza
Malaguti! Una delle ultime Aziende italiane rimaste indipendenti.
Media 2000-2003: 15273
Totale 2004: 10902
Risultato: -28,6%
Quota di mercato: 4,0%
• Andamento
dei modelli:
Si fa un gran parlare di modelli a ruote alte come elemento
'necessario' per il successo di uno scooter, in realtà
se guardiamo alla top ten del 2004 ci accorgiamo che sono
solo 4 gli scooter con entrambe le ruote da 16 pollici,
1 ha l'anteriore da 16 e la posteriore da 14, mentre gli
altri 4 hanno ruote di diametro inferiore, quindi il
gradimento fra 'ruote alte' e 'ruote basse' si può
considerare pari.
Altro dato interessante è la presenza
omogenea delle varie cilindrate, sempre nella top
ten troviamo infatti due 125, un 150, due 250, un 300,
due 400 e due 500.
Passando alle tipologie troviamo
3 scooter prettamente urbani (SH e Liberty), 4 che definiremmo
city-tourer (Beverly, Versity e Majesty 250), 2 più
orientati al turismo (Burgman e Majesty 400) e uno sport-touring
(Tmax 500), ma nessuno scooter 'estremo', sia in senso
sportivo che turistico.
Certo queste osservazioni si riferiscono ai soli dieci
vicoli più venduti, e non al settore in generale,
ma sembrano sufficienti a ridimensionare l'idea che lo
'scooter di successo' sianecessariamente un ruote alte
di grossa cilindrata, anzi i 'ruote alte' sono in prevalenza
di medio-piccola cilindrata.
Se analizziamo il prezzo di vendita
ci accorgiamo che 3 modelli sono inferiori ai 3.000 Euro,
2 ai 4.000, 1 intorno ai 4.500 Euro, 3 vanno da poco più
di 5.000 alla soglia dei 6.000 Euro e solo 1 supera e
non di poco gli 8.000, possiamo quindi considerare i 6.000
Euro una soglia limite, Tmax a parte; mentre per uso prevalentemente
urbano la soglia sembra essere la metà: 3.000 Euro.
I modelli più graditi
sono sostanzialmente gli stessi, solo Yamaha ha saputo
inserire due new entry: il Majesty 400, novità
del 2004 e il Versity 300, 'rinato' dopo il riposizionamento
di prezzo.
1. Honda SH 150:
25.005
Che dire, i numeri parlano da soli, il suo gradimento
non sembra diminuire, anzi e con l'arrivo della nuova
versione ad iniezione, sarà difficile da scalzare
anche per il 2005. Rappresenta l'icona dello scooter cittadino:
economico, compatto, maneggevole e a ruote alte, certo
anche con il marchio Honda. Considerando il venduto nell'arco
del quinquennio 2000-2005 arriva a poco meno di 85.000
pezzi!
2. Piaggio Beverly 250: 19.005
La tipologia base è quella dell'Honda SH, ma qui
tutto cresce: prezzo, potenza e dimensioni, crescono così
anche le possibilità d'uso che si allargano a occasionali
gite anche in coppia; senza perdere l'agilità necessaria
per svicolare nel traffico quotidiano. Passando da 200
a 250cc ha anche incrementato sensibilmente il venduto.
Il venduto potrebbe essere maggiore, sommando i 2300 pezzi
venduti del 200cc.
3. Piaggio Beverly 500: 11.305
Si fa soffiare la seconda piazza dal 'fratellino' e vende
quasi un terzo meno dell'anno precedente. Nonostante tutto
si piazza terzo a testimoniare che la formula dello scooter
urbano super vitaminizzato, ma economico, funziona. Ha
potenza ridondante per muoversi in città e dotazioni
ridotte per fare abitualmente del turismo, ma quando si
apre il gas, anche per andare al lavoro, dà parecchia
soddisfazione. Non è escluso che nel 2005 sia oggetto
di qualche aggiornamento.
4. Yamaha Tmax 500: 10.471
Arriva la versione aggiornata, con alimentazione ad iniezione,
ruota posteriore maggiorata e prezzo invariato ed è
subito un successo. Addirittura gli esemplari non bastano
a soddisfare la richiesta e così pochi sconti e
lunghe attese, poi nel corso dell'anno la situazione si
regolarizza e il Tmax si consacra uno status symbol.
Dal 2001 ha venduto 40.000 pezzi: parecchi valutando il
prezzo e l'originalità del veicolo; considerandolo
una moto (come fa Yamaha nel proprio listino), sarebbe
la seconda più venduta nel quadriennio 2001-2005,
subito dopo la Honda Hornet 600, tanto per fornire un
elemento di valutazione a chi non crede alla 'moto automatica'.
5. Honda SH 125: 10.047
L'SH dedicato a chi non possiede la patente A segue il
successo del 150, portandosi al 5° posto e al vertice
del suo segmento. Volendo sommando 125 e 150 si superano
le 125.000 unità in soli 4 anni, crediamo si tratti
di un record assoluto.
6. Yamaha Majesty 400: 9.144
Tipico esempio di scooter 'classico', con ruote basse,
cilindrata alta, e di successo. Porta una ventata di novità
nella poco affollata classe 400 dopo anni di dominio Burgman
e ne raccoglie subito i frutti, battendo, anche se di
poco, il rivale. Ha però avuto qualche problema
di gioventù e Yamaha ne ha già sfoderato
una nuova versione dopo meno di un anno.
7. Suzuki Burgman 400: 8.787
Un successo che non accenna a diminuire: nei quattro anni
precedenti è stato lo scooter più venduto
dopo l'SH, con quasi 55.000 pezzi e anche quest'anno si
difende molto bene dall'arrivo del Majesty, che lo supera
per poche centinaia di pezzi. Ha però dovuto ritoccare
il prezzo al ribasso, per la gioia dei futuri proprietari,
meno di chi già lo possedeva. Sarà interessante
la sfida col Majesty quando arriverà il nuovo Burgman
400, probabilmente a fine 2005.
8. Piaggio Liberty 125: 8.617
Senza fare troppo rumore il piccolo Piaggio a ruote alte
si aggira sempre fra le prime posizioni, tanto da risultare
il terzo veicolo più venduto nel quinquennio. Un
aiuto lo riceve dalla fornitura alle Poste Italiane, ma
lo scooter vende e il recente restyling lo rinfresca riportandolo
nella top ten.
9. Yamaha Versity 300: 8.456
Rinato! Dopo il flop dell'anno passato Yamaha ci lavora
parecchio: il prezzo cala ripetutamente sino ad assestarsi
al limite dei 4.000 Euro, nasce la versione XC aggiornata
nelle grafiche, nelle sospensioni e con più spazio
nel sottosella, sparisce anche il clone MBK (che rubava
pezzi in classifica) e così passa dalla 48^ alla
9^ posizione, quadruplicando le vendite. Complimenti al
marketing.
10. Yamaha Majesty 250: 7.595
Esatto opposto per il Majesty 250: senza alcuna promozione
e pubblicità il 'vecchio' classico si vende da
solo, certo meno di qualche anno fa, ma l'ultimo restyling
è del 2001 e di questi tempi è un evergreen
da segnalare. Complimenti ai progettisti.
- All'opposto nella
classifica delle vendite invece chi troviamo?
Continuano a non funzionare gli scooter sportivi di piccola
cilindrata come il Peugeot Jet Force 125, il Malaguti
Phantom Max 125/200/250cc e gli ormai datati Gilera Runner
125/200. Anche Aprilia fatica a vendere il Leonardo nelle
varie cilindrate. In casa Honda non funzionano il Dylan
125/150, il Jazz 250 e neppure il SilverWing 600. Malaguti
piazza solo il Ciak 150 nella top cinquanta, mentre Peugeot
neppure un modello. Piaggio vede in calo l'X9 500 e la
Vespa ET4, ma per quest'ultima ha già pronta la
sostituta. Continua il calo dei Suzuki Burgman 125/150,
più dei Majesty 125/180 ma entrambi abbisognerebbero
di un aggiornamento.
Quasi nessuno di questi modelli ha le ruote alte e le
cilindrate sono in prevalenza contenute: se quindi abbiamo
appurato che lo scooter di successo non è necessariamente
un ruote alte di grossa cilindrate, quello meno gradito
è molto spesso un
ruote basse di piccola cilindrata.
- Nota a margine:
le moto crescono molto a livello d'immatricolato, ma nelle
prime dieci posizioni piazzano solo Honda Hornet 600 e
Yamaha FZ6 rispettivamente al 6° e 7° posto assoluto.
|
|
|
22.12.04
- Il 2003 a confronto con
il quadriennio 1999-2002
Mentre si sta delineando l'andamento dell'anno 2004 eccoci
finalmente a tirare le conclusioni sull'anno 2003 (scusate
il ritardo...), paragonato quadriennio precedente.
L'idea, come già per il consuntivo 2002 è
quella di verificare l'andamento delle vendite basandoci
su un confronto di più ampio respiro, per essere
meno influenzati da exploit episodici o particolari condizioni
climatiche. Si ha così la possibilità di
valutare nel tempo i trend degli scooter più significativi
e la capacità delle Aziende di coprire più
segmenti della sempre più ampia offerta scooteristica.
• Andamento
mercato scooter targato:
Il quadriennio analizzato come riferimento vede un notevolissimo
1999, seguito da uno spettacolare 2000 passando all'inevitabile
flessione del 2001 per arrivare ad un 2002 che lascia
intravedere buone speranze per il futuro.
Il 2003 torna infatti a segnare un modesto segno positivo
che fa capire come il fenomeno scooter non sia un 'fuoco
di paglia', ma una solida realtà che dopo essere
passata dai 56.922 pezzi del non lontano 1997 agli strabilianti
395.920 del 2000 (+ 595%!!!) è alla ricerca della
sua stabilità.
Se infatti paragoniamo la media dei 4 anni precedenti
con il risultato del 2003 troviamo un segno meno limitato
al dieci percento, con un numero assoluto comunque superiore
a quel 1999 che a suo tempo strappò corali entusiasmi.
Ecco l'andamento in dettaglio:
1999: 268.399
2000: 395.920 (+47,5%)
2001: 288.009 (-27,6%)
2002: 263.409 (-8,5%)
2003: 275656 (+4,6%)
Confronto media 1999-2002: 303934
con risultato 2003: 275656 = -10,2%
• Andamento
delle Aziende:
Se l'andamento generale ha segnato un picco ed una successiva
flessione, non sempre si può dire lo stesso per
i risultati delle Aziende analizzate, che hanno mostrato
andamenti ben più frastagliati e anche controtendenza.
Abbiamo analizzato le sette aziende che coprono più
del 90% del mercato.
• Piaggio
conferma la sua leadership sia analizzando il quadriennio
che il singolo dato del 2003. Sembrerebbe quindi rivestire
un ruolo 'sicuro', in realtà ha risentito molto
della presenza di veicoli più o meno apprezzati.
È infatti passata da un +71,2% nel 2000 ad un -43,1
nel 2001, con un andamento ben diverso da quello generale.
Dal 2002 però si è rafforzata in tutti i
segmenti ed il risultato finale le dà ancora ragione.
Un grande merito va alla gamma Beverly, ma è anche
l'unica Azienda a piazzare ben quattro modelli nella top
ten.
Totale 1999-2002: 287598, media: 71899.
Totale 2003: 77844. Differenza: +
8,2%.
Quota di mercato 2003: 28,2%
• Honda
è saldamente al secondo posto e mostra una crescita
positiva più costante con un exploit eccezionale
nel 2001 quando fa segnare un + 32,4 contro il - 27,6
del mercato in generale, sorpassando Aprilia in classifica
generale. Il merito è in gran parte da attribuirsi
all'SH 125/150, che da allora mostrerà una crescita
irresistibile. Crescita che vedrà anche la progressiva
scomparsa di altri modelli dalla parte alta della classifica.
Totale 1999-2002: 189530, media: 47382.
Totale 2003: 55181. Differenza: +
16,4%.
Quota di mercato 2003: 20,0%
• Aprilia
completa il terzetto di testa, ma con un un situazione
stazionaria mentre le prime due prendono distacco. L'anno
chiave sembra essere stato il 2001 quando ha subito il
sorpasso di Honda e Yamaha, mentre nel 2002 ha recuperato
su Yamaha, e nell'anno analizzato ha continuato a crescere.
Purtroppo però la nostra comparativa vede un pur
minimo segno negativo all'attivo. Il modello più
apprezzato è l'Atlantic 200.
Totale 1999-2002: 160290, media: 40072.
Totale 2003: 40018. Differenza:
- 0,1%.
Quota di mercato: 14,5%
• Solo quarta Yamaha,
il secondo colosso giapponese che dopo una crescita costante
fino al 2001, ha visto un notevole ridimensionamento nel
2002 (-28,5%), ben superiore a quello generale. Il 2003
poi non va ancora bene con un segno negativo in controtendenza.
Questo nonostante possa contare su modelli di successo
come il Majesty 250 e il Tmax 500 e solo in parte motivato
dalla dispersione numerica generata dai 'cloni' marchiati
MBK.
Totale 1999-2002: 137719, media: 34429.
Totale 2003: 25173. Differenza: -
26,8%.
Quota di mercato: 9,1%
• Kymco
è al quinto posto e mostra un segno negativo più
rilevante di quella che sembra essere la sua reale tendenza.
La 'colpa' è della notevolissima performance del
2000, quando i 34364 scooter venduti hanno fatto lievitare
la sua media di vendite, che più realisticamente
sembra orientarsi sui 20000 pezzi l'anno. Dopo i buoni
piazzamenti del Dink 150 non è infatti più
riuscita a replicare e nel 2003 non piazza nessun modello
nella top ten.
Totale 1999-2002: 97607, media: 24401.
Totale 2003: 20664. Differenza: -
15,3%.
Quota di mercato: 7,4%
• Piuttosto costante
l'andamento di Suzuki che
non ha vissuto la crescita esponenziale del 2000, ha seguito
l'andamento generale nel 2001, ma è calata oltre
la media nel 2002, rivedendo un indicatore positivo nel
2003. Il dato tendenziale è ancora negativo, pur
se vede ridotto lo svantaggio nei confronti di Kymco.
Negli anni, solo il Burgman 400 rimane costante fra i
primi dieci, mentre 'mini' e 'maxi' Burgman non ottengono
il successo sperato.
Totale 1999-2002: 84836, media: 21209.
Totale 2003: 19870. Differenza: -
6,3%.
Quota di mercato: 7,2%
• Chiude la bolognese
Malaguti che mostra il peggior
segno negativo assieme a Yamaha. Sconta ancora l'esordio
fra i maxiscooter nel 1999, e una gamma poco differenziata,
che dopo un buon esordio vede un 2003 in calo controtendenziale.
Si può anche notare che nessun modello è
mai riuscito ad infrangere il decimo posto in classifica
e anche l'ultimo nato, il Madison 400, non ha conquistato.
Totale 1999-2002: 56405, media: 14101.
Totale 2003: 10348. Differenza: -
26,6%.
Quota di mercato: 3,7%
• Andamento
dei modelli:
Se facciamo un confronto fra il 2003 e il 1999 notiamo
come i mezzi più apprezzati siano mediamente saliti
di cilindrata e come i cosiddetti 'ruote alte' domino
le primissime posizioni. Certo, nel conteggio dei più
venditi nel quadriennio svettano modelli ormai assunti
a 'classici' come il Suzuki Burgman 400 e lo Yamaha Majesty
250 che sfiorano entrambi i 50.000 esemplari. Ma nuovi
e aggressivi modelli crescono velocemente, in particolare
l'Honda SH 150, ma anche uno 'scooter' fuori dagli schemi
come lo Yamaha Tmax 500.
1. Honda SH 150: 24.514
La rivelazione del 2003 è sicuramente l'Honda SH
150, che dopo un esordio folgorante nel 2001 ha continuato
a crescere, incurante dell'andamento generale, fino a
24514 esemplari. Un risultato mai ottenuto da nessun veicolo
in Italia, scooter o moto che sia, superiore anche al
boom del Piaggio Liberty 125, aiutato però dall'andamento
record del 2000 e dalla fornitura alle Poste Italiane.
Calcolando che Honda sfodera altri due scooter molto simili
all'SH: l'@ e il Dylan, ma che nessuno si avvicina ai
suoi numeri, possiamo facilmente trarre la conclusione
che le 'ruote alte' rappresentino un fattore determinante
nel gradimento del pubblico, assieme al prezzo ed al marchio.
2. Piaggio Beverly 500: 16.952
Il successo del Piaggio Beverly 500, che supera addirittura
il 'fratellino' da 200cc, mostra come un abbassamento
dei prezzi, abbinato ad un aumento delle prestazioni possa
essere una carta vincente, ma questo potrebbe risultare
ovvio. Per capirne meglio il gradimento bisogna aggiungere
la 'percezione' di snellezza e facilità di guida,
data dall'assenza di carenatura e dalla 'ruota alta' (la
posteriore è da 14"). Considerazioni non facili
da trarre prima che Piaggio sfoderasse il primo maxiscooter
'naked'. La conferma arriva indirettamente dall'insuccesso
dell'Aprilia Scarabeo 500, un 'vero' ruote alte, gravato
però da mole e prezzo che sembrano aver scoraggiato
i più.
3. Piaggio Beverly 200: 14.956
Il terzo posto del Piaggio Bevery 200 sembra evidenziare
il gradimento di un veicolo intermedio, per prezzo, dimensioni
e prestazioni, in grado di accompagnare nel traffico quotidiano
senza tirarsi indietro nelle gite del week-end. Ancora
una volta comunque le ruote alte e il favorevole rapporto
prezzo-prestazioni hanno fatto il resto.
4. Suzuki Burgman 400: 9.098
Quarto il primo dei rappresentanti della 'vecchia scuola',
il Suzuki Burgman 400: forme opulente e seduta votata
al comfort. Ancora capace di divincolarsi nel traffico,
ma in grado di aprire le porte al turismo, anche con il
passeggero. Un must che sembra non risentire del peso
degli anni, anche grazie al recente restyling. Non punta
eccessivamente sul prezzo, ma sulla percezione di qualità
ed affidabilità, oltre al meccanismo di emulazione
garantito dai tantissimi esemplari circolanti.
5. Aprilia Atlantic 200: 7.913
Il primo nuovo modello che si rifà alla 'vecchia
scuola' è l'Aprilia Atlantic 200: un piacevole
scooter gran turismo che strizza l'occhio all'utente tipo
dello Yamaha Majesty 250, con un prezzo decisamente più
aggressivo e prestazioni solo leggermente inferiori.
6. Yamaha Tmax 500: 7.721
Sesto l'eretico Tmax 500, inserito da Yamaha nel listino
delle motociclette, ma considerato scooter dai più
per il tunnel centrale e la trasmissione a variazione
continua. Non si bada del prezzo, e punta tutto sull'esclusività
e sulle performance, senza dimenticare il suo ruolo, con
sottosella e protezione da vero scooter. Sembra negare
tutte le considerazioni appena fatte sul successo determinato
da prezzo e ruote alte, ma forse l'eccezione conferma
la regola.
7. Piaggio X9 200: 7.614
Segue il più gradito della gamma Piaggio X9, il
200 che però perde lo scontro con il concorrente
diretto, l'Aprilia Atlantic 200.
8. Yamaha Majesty 250: 7.396
L'inossidabile Yamaha Majesty 250 rimane uno degli scooter
più venduti ed apprezzati, coadiuvato da una significativa
riduzione di prezzo.
9. Honda SH 125: 7.205
Non pago del trionfo della versione 150, l'Honda SH si
affaccia in classifica anche con la versione da 125cc.
10. Piaggio Vespa GT 200: 6.698
Chiude la top ten lo scooter che più scooter non
si può: la Vespa nella nuova versione GT 200. Per
lei non si possono fare considerazioni su prezzo, prestazioni
e ruote: il marchio dice tutto e questa 'nuova incarnazione',
mostra il gradimento del pubblico, quasi come lo fu nel
1999 per la ET4. Sperano, in Piaggio, che il successo
sia più duraturo.
- All'opposto nella classifica delle
vendite invece chi troviamo?
Uno dei flop del 2003 è l'accoppiata Yamaha Versity
300/Mbk Kilibre 300 che ha mostrato di non essere gradita,
in primo luogo per via del prezzo, anche dopo l'aggiustamento
avvenuto a metà stagione, poi probabilmente per
la linea molto particolare, la sella troppo alta e il
sottosella modesto.
Non funzionano neppure gli scooter sportivi di piccola
cilindrata come il Gilera Runner 125/200, ma neppure il
recente Malaguti Phantom Max 125/200.
Tiepida accoglienza anche per il Malaguti Madison 400,
e per l'Honda Jazz 250 che vende meno del più datato
Foresight 250. Sempre in casa Honda il Lead 100 supera
il Silver Wing 600! La Vespa ET4 invece supera solo di
poco l'eterno PX.
Anche da questi modelli possiamo trarre utili considerazioni:
nessuno ha le ruote alte e il prezzo non è sempre
competitivo.
- Nota a margine: dopo anni
di predominio scooteristico, due moto si aggiudicano il
4° e 6° posto assoluto, sono entrambe Honda: Hornet
600 e CBR 600.
A risentirci a breve con le considerazioni
sul 2004.
|
|
|
15.04.03
- Il 2002 a confronto con
il quadriennio 1998-2001
La premessa di questa particolare indagine sull'andamento
del mercato 2002 è fare un confronto più
articolato e non semplicemente legato all'anno precedente,
ma alla media del quadriennio 1998-2001.
Il vantaggio di questo punto
di vista è di essere meno
soggetto agli andamenti temporanei, modaioli o
atmosferici e di verificare un andamento maggiormente
radicato in anni significativi.
Come detto nell'articolo precedente, il 1998 coincide
con l'esplosione del fenomeno maxiscooter, nel nostro
paese, e può quindi valere come spartitraffico
nei confronti del passato.
Analizziamo fondamentalmente tre
aspetti: come va il mercato complessivo dello scooter
targato, come si comportano le varie Aziende e quali sono
i veicoli che si distinguono, cercando quindi d'intuire
gli sviluppi futuri.
• Andamento
mercato scooter targato:
La somma del quinquennio 1998-2001 parla di 1.112.233
veicoli, che fanno una media di 278.058
scooter targati venduti ogni anno. Il 2002 ha visto un
totale di 263.504 veicoli,
quindi 15.000 scooter in meno (-
5,2%), ma siamo comunque su numeri simili al 1999,
un anno di pieno boom scooteristico. Questa considerazione,
abbinata ad un momento non certo roseo dell'economia mondiale,
in tutti i settori, ci fa parlare di tenuta
del mercato scooteristico nel corso del 2002, che
rimane infatti su numeri elevatissimi e impensabili solo
pochi anni fa.
• Andamento
delle Aziende:
Abbiamo valutato tre Aziende italiane, tre Aziende giapponesi
ed una in rappresentanza del Far East. La scelta è
potenzialmente arbitraria, ma nel nostro intento dovrebbe
rendere in modo sufficientemente rappresentativo le tendenze,
senza annegarvi nei numeri.
• Piaggio
è leader del settore da 'sempre', nel 2001 ha però
subito una forte contrazione, che ha assottigliato il
distacco nei confronti degli 'inseguitori'. Il 2002 con
62500 pezzi, segna un -7,4%
nei confronti della media 1998-2001 di 67500 pezzi.
• Honda è al
secondo posto con una crescita costante dal '98 al 2001,
mentre nel 2002 flette un poco. L'andamento sul periodo
osservato è comunque assolutamente positivo, +
22,9% con 51000 pezzi nel 2002 a fronte dei 40500
medi.
• Terzo posto 2002
ad Aprilia che con 31000
scooter venduti fa il - 25,3%
della sua media, 40500, mostrando un andamento fortemente
legato ai saliscendi del mercato.
• Yamaha
ha mostrato un crescendo continuo fino al 2001, per subire
poi un forte stop proprio nel 2002 e quindi anche i suoi
28000 mezzi sono - 12,5%
dei 32000 veicoli venduti mediamente nei quattro anni
precedenti.
• Kymco
è stato uno dei fenomeni del mercato scooteristico
e pur mostrando di risentire dei segni positivi o negativi
del settore, nel 2002 ha tenuto e con 22000 venduti eguaglia
quasi (- 4,3%) la sua media
di 23000 pezzi.
• Chiude
il terzetto delle giapponesi Suzuki
che non ha saputo trovare degni compagni all'apprezzata
gamma Burgman 250/400. Con un andamento fotocopia del
mercato in generale, nel 2002 totalizza 17500 veicoli
venduti, flettendo (- 5,4%)
anche se di poco rispetto alla sua media di 18500 pezzi.
• In coda a questo
gruppetto Malaguti, che ai
più sembra produca scooter targati da sempre: va
invece ricordato che il Madison 250 la porta al debutto
fra i targati solo a 1999 inoltrato. La nostra media tiene
quindi conto di soli tre anni. Anni in cui l'Azienda bolognese
si è velocemente radicata nel segmento. Dopo il
boom del 2000 le vendite si sono contratte, come per molti
altri, ma i 13500 scooter venduti nel 2002 non sono poi
molti meno (- 6,9%) rispetto
ai 14500 medi dei tre anni precedenti.
(Valori arrotondati alle 500 unità
superiori o inferiori)
•
Andamento dei modelli:
Qui l'analisi si complica perché sono pochi
i modelli che 'reggono' il mercato dopo 5 anni, segno
che il settore ha un ricambio piuttosto veloce,
dettato dal continuo rinnovamento delle gamme, dall'inserimento
di nuove tipologie, vedi 'ruote
alte' o cilindrate over 250cc
e da una certa impostazione 'modaiola' che vuole lo scooterone
anche come oggetto 'status symbol'.
Top ten 2002:
1. HONDA ITALIA SH 150 21.025
2. PIAGGIO BEVERLY 200 17.697
3. YAMAHA T MAX 500 9.717
4. PIAGGIO X 9 180 AMALFI 8.456
5. APRILIA SCARABEO 200 7.871
6. SUZUKI AN 400 BURGMAN 7.801
7. YAMAHA MAJESTY 250 7.793
8. PIAGGIO LIBERTY 125 6.476
9. APRILIA ATLANTIC 500 5.871
10. PIAGGIO LIBERTY 150 5.406
Di questi modelli, tornando al 1998,
troviamo solo lo Yamaha Majesty
250 (2° a 13939) e il Piaggio
Liberty 125 (10° a 4142) mentre gli altri non
solo non erano in classifica, ma non esistevano ancora!
Lo scooter primo in classifica
era la Vespa 125 et4, scesa
in 18^ posizione nel 2002, pur avendo venduto da allora
quasi 50.000 pezzi.
Complessivamente nei 5 anni analizzati è lo Yamaha
Majesty 250 ad uscire vincitore
assoluto con 70157
mezzi venduti, un successo senza precedenti per un modello
considerato per anni sinonimo di maxiscooter, ma il cui
lungo successo sembra sul punto di tramontare.
Bene anche il Piaggio Liberty 125
che totalizza 52579 anche grazie ad una massiccia fornitura
alle Poste Italiane...
Protagonista del 2002 è invece l'Honda
SH 150 che raggiunge i 21100 pezzi e conferma una
scelta basata sul rapporto prezzo-utilizzo. Segue il Piaggio
Beverly 200, ancora un ruote alte, ma con dotazione
e quotazione più pretenziosa, mentre terzo è
il desideratissimo Yamaha Tmax 500,
nuova icona del 'megascooter' con tendenze sportiveggianti.
Non altrettanto bene l'altro bicilindrico di casa Honda,
il Silver Wing 600 che deve accontentarsi della 16^ posizione.
Tengono i 'classici' a ruote basse rappresentati da Piaggio
X9 180 e Suzuki Burgman 400.
Staccato dal rivale (Beverly) è l'Aprilia
Scarabeo 200 che paga una linea inconfondibile
e forse per questo meno 'piaciona'. Entra in classifica
anche l'Aprilia Atlantic 500,
alternativa 'concreta' ai più costosi bicilindrici
giapponesi.
Tecnologicamente il 2002 è l'anno del Suzuki
Burgman 650 che batte i record di: cilindrata,
potenza e peso, oltre ad introdurre un innovativo cambio
sequenziale al manubrio; vedremo nel 2003 quale sarà
il suo gradimento nel mercato.
Quello che balza all'occhio
rispetto alla classifica del 1998 è la moltiplicazione
dei 'ruote alte' che da uno (Piaggio Liberty 125), e in
10^ posizione, diventano ben 5 conquistando il 1°
e il 2° posto. Si segnalano poi tre over 250cc che
nonostante prezzi di vendita sostanziosi, stazionano nella
parte alta della classifica.
Il messaggio che se ne trae
appare chiaro e infatti Aprilia e Piaggio hanno già
fatto tesoro delle due tendenze, sommandole e sfoderando
due 'ruote alte' over 250cc di cui parleremo nella prossima
puntata.
|
|
|
16.01.03
- Dal 1998 al 2001, analisi
di un fenomeno
Con il 2003 riprendiamo l'analisi
dei dati di vendita e, per fornire un quadro più
circostanziato, abbiamo deciso d'inserire un riepilogo
degli ultimi anni, per la precisione dal 1998 alla fine
del 2001.
Dopo un periodo di stasi negli anni precedenti, con un
significativo aumento dell'immatricolato fra il 1995 e
il 1997, nel 1998 si verifica un'esplosione di vendite
che arriva quasi a triplicare il numero di scooter targati,
si passa infatti dai 56.922 veicoli del 1997 ai 153.552
del 1998!
Possiamo quindi definire il 1998 come l'anno
d'inizio del fenomeno commerciale definito "maxi
scooter", anno cioè della piena realizzazione
di un fenomeno che parte nel lontano 1988 con il rivoluzionario
Honda CN 250. Per la prima volta dal 1982 lo scooter batte
la moto, non in velocità, ma come immatricolato,
raggiungendo il 65% di quota
di mercato.
Ma a cosa è dovuto il boom del 1998? Difficile
da dirsi, probabilmente ad una serie di fattori, fra cui
il traffico sempre più congestionato e la cronica
mancanza di parcheggi nelle grandi città, ma principalmente
dalla definizione di un segmento a due ruote assolutamente
innovativo: il maxi scooter.
Pensate che nel 1996, oltre
alla classica Vespa, erano disponibili solo quattro modelli
di scooter che potremmo definire 'moderni': Aprilia Leonardo
125, Honda CN 250, Piaggio Hexagon 125/150 e Yamaha Majesty
250. Leader di vendite il Piaggio
Hexagon 150 con quasi 8.000 pezzi.
Nel 1997, anno d'incubazione
del fenomeno, le proposte di scooter si ampliano e sul
mercato si aggiungono: Aprilia Leonardo 150, Gilera Runner
125/180, Honda Foresight 250, Kymco Dink 125/150 e Piaggio
Vespa ET4 125. Questo è l'anno del Majesty
250 che infrange quota 10.000.
Con il 1998 tutte le Aziende
hanno capito che il settore da presidiare è quello
dello scooter 'moderno' e infatti i modelli aumentano
ancora, per tipologie, allestimenti e cilindrate al fine
di raggiungere ed orientare i desideri del pubblico più
vasto. Aprilia e Piaggio presentano i primi scooter a
ruote alte, rispettivamente
il turistico Scarabeo 125/150 e l'utilitario Liberty 125.
Gli altri nuovi modelli sono: Aprilia Leonardo 250, Honda
Pantheon 125/150, Malaguti Madison 125/250, Peugeot Elyseo
125, Piaggio Hexagon 250, Suzuki Epicuro 125/150 e Burgman
250, infine Yamaha Majesty 125, gemello dell'MBK Skyliner.
A fine anno è la nuova Vespa
125 ET4 a emergere su tutti con 16.000 esemplari.
Nel 1999 CyberScooter muove
i primi passi, mentre il mercato cresce ancora di un notevolissimo
75%, arrivando a quota 269.817
scooter targati e polverizzando ogni precedente record
(183.897 nel 1961) dal dopoguerra ad oggi.
Le vendite si fanno da sole, tutti vogliono lo 'scooterone'
anche se le novità presentate non saranno molte,
ma l'anno è storico anche perché Suzuki
abbatte il muro dei 250cc con il possente Burgman
400, che diventa subito lo status symbol del segmento.
Ai vertici della classifica il Majesty
250 si riprende la testa con quasi 20.000 pezzi,
seguito dallo Scarabeo 150 con oltre 15000 mezzi che indica
il gradimento della nuova formula. Il successo dello scooter
è tale che per incontrare la prima moto, fra le
due ruote più vendute in Italia, bisogna scendere
fino al 20° posto con la Ducati Monster 600.
Il 2000 è storia recente,
CyberScooter inizia ad occuparsi anche di andamento delle
vendite e queste continuano a salire totalizzando poco
meno del 50% in più.
Il fenomeno sembra inarrestabile (anche grazie agli incentivi?!),
le Aziende completano le proprie gamme e sfoderano modelli
innovativi: Benelli si inserisce con il Velvet 125/150/250
e l'Adiva il primo scooter 'cabrio'; BMW presenta C1 125,
la prima 'berlina a due ruote' con cinture di sicurezza
e cellula protettiva; per Honda arrivano @ 125/150 e Jazz
250; anche Kymco ha il suo ruote alte e lo chiama People
125/150; X9 180/250 è l'attesa novità Piaggio,
mentre Yamaha migliora il suo top con la nuova versione
del Majesty 250.
L'iimatricolato complessivo arriva agli stratosferici
399.721 pezzi. Sorpresa in
testa alla classifica con il Piaggio
Liberty 125 (grazie ad una fornitura alle Poste)
con quasi 24000 esemplari. Al secondo posto ancora un
ruote alte lo Scarabeo 150 a quota 17500, mentre si piazza
solo terzo lo Yamaha Majesty 250, che però si può
considerare il vincitore 'morale',
visto che con gli oltre 5000 MBK Skyliner 250 (suo gemello)
immatricolati, sfiora quota 22.000 senza 'aiuti'.
Con il 2001 arriva la prima
contrazione, CyberScooter precisa da subito che si tratta
di una fisiologica saturazione del mercato. La crescita
non può certo continuare all'infinito, e nonostante
un calo del 27% i pezzi immatricolati
sono ben 289.143.
Il 2001 è anche l'anno in cui si sfonda il tetto
dei 400cc, prima con lo Yamaha Tmax
500 e poi con l'Honda Silver
Wing 600, due gioielli con soluzioni tecnologiche innovave
e motori bicilindrici che catalizzano l'attenzione degli
appassionati. Contemporaneamente si diversifica
l'offerta nelle fasce intermedie, fra gli altri citiamo:
Aprilia Atlantic 500 e Scarabeo 200, Gilera DNA e Runner
a 4 tempi, Honda SH 125/150, Kymco Gran Dink 250, Malaguti
Madison 400, MBK Dodoo e Thunder 125/150, Peugeot SV 250,
Piaggio X9 500 e Beverly 125/200, Yamaha Teo's e Maxter
125/150. Tecnologicamente quindi anche l'anno finora più
interessante, che vede però prevalere un modello
caratterizzato dal rapporto qualità prezzo quasi
imbattibile: l'Honda SH 150,
seguito a ruota dal Suzuki Burgman 400, entrambi sopra
quota 13000 pezzi. Vincitore 'effettivo' sempre lo Yamaha/MBK
Majesty/Skyliner 250 con quasi 15000 immatricolazioni
complessive. Outsider lo Yamaha Tmax 500 che supera i
12000 esemplari nonostante un prezzo importante ed una
formula inedita, quella di moto-scooter
i cui sviluppi aspettiamo negli anni a venire.
La prossima puntata l'analisi del 2002...
|
|
|
|