Ho avuto 'in mano' il
Malaguti Madison 400 per un paio di settimane nella prima
quindicina di dicembre.
Giove Pluvio non e' stato benigno; in quei giorni si sono
aperte le cataratte del cielo e quindi l'utilizzo e' stato
sempre un po' condizionato dal meteo. Pero' gli oltre
1000 km percorsi in autostrada ed extraurbano hanno
dimostrato che il Madison 400 e' un ottimo compagno per
spostarsi velocemente in ogni condizione.
Con esso ho partecipato al Futatreffen,
il mitico raduno che IHM
e IHMS
tengono sulla Futa e devo dire che si e' comportato bene.
Ma veniamo al Futatreffen.
Il raduno e' nato 4 anni fa da un'idea di alcuni IHMisti
che giudicavano eccessivo l'Elefantentreffen.
La Futa come ben sappiamo e' sull'appennino toscoemiliano,
che d'inverno e' poco battuto, e
siccome il Futatreffen si svolge per tradizione nel mese
di dicembre, c'e' la certezza di trovare strade sporche
e spesso innevate... il che e' il massimo del divertimento
per dei giovani (e dei vecchi) scriteriati come noi.
Quest'anno oltre ai soliti di IHM, ha presenziato una
folta delegazione di IHMSisti, scooteristi
sfegatati che non temono nulla (vabbe' all'inizio qualcuno
aveva il timore che i motociclisti cattivi gli incendiassero
lo scooter...), e subito tra IHM e IHMS si e' creato un
clima goliardico, tale da chiedersi perche' due anni fa,
da una costola di IHM sia dovuto nascere IHMS, al fine
di evitare continue flames tra scooteristi e motociclisti.
Il punto di ritrovo era l'uscita autostradale di Sasso
Marconi.
Il fido Maddy 400 mi ha accompagnato in
tutto comfort, con partenza da Sarnico (BS) e percorso
autostradale, mentre il computer di bordo segnalava costantemente
la presenza di ghiaccio (in effetti la temperatura era
attorno allo zero e ho apprezzato l'optional... mi ha
fatto sentire meno solo, dal momento che Alfredman, l'IHMista
che doveva accompagnarmi aveva avuto una panne al suo
mezzo).
Sulla Brescia Piacenza sono stato raggiunto dal leggendario
Robocop che aveva sentito parlare del raduno e vi ci stava
recando col suo ultimo acquisto: un Suzuki Burgman 650.
Scambiate 4 chiacchiere con Robocop a un autogrill e ricevuto
un sms da Alfredman finalmente partito, ma con oltre 1
ora di ritardo, siamo ripartiti 'a manetta' per raggiungere
il puntello.
In autostrada, sempre a manetta, il Maddy 400 non ha mai
accusato cedimenti. Ai 146 km/h
di velocita' massima rilevata e' sempre e comunque stabile
e non soffre le scie degli automezzi che lo precedono,
problema comune a parecchi scooter concorrenti. Il tachimetro
e' abbastanza veritiero: per avere un raffronto basti
dire che il Burgmann 650 di Robocop segnava i 167 km/h.
Il tutto conservando un discreto confort per il pilota
grazie anche al parabrezza che non crea vortici fastidiosi.
Giunti al casello di Sasso Marconi una gradita sorpresa:
il buon Gillo ci aveva preparato con le sue manine due
torte squisite che abbiamo molto gradito, spolverandole
all'istante.
Attesi i ritardatari, siamo partiti alla volta della Futa
ove ci attendeva un sontuoso pasto da Jolanda.
Lungo la strada un'altra gradita sorpresa: gli IHMSisti
giunti il giorno prima e che avevano pernottato all'albergo
"da Jolanda" ci erano venuti incontro e cosi'
finalmente un gruppone composto da almeno 50 dueruote
si metteva in viaggio ed aveva modo di ammirare l'arte
del taglio della curva messa in opera dal Daddopi (come
certamente saprete in Granbretagna - che e' un'isola -
si tiene la sinistra sulle strade e il nostro isolano
non vuol certo essere dameno dei Britanni!)
Ottimo si e' rivelato il comportamento del Maddy 400 sulle
extraurbane. La sua cavalleria e' sempre sufficiente a
trarre d'impaccio il conducente, anche nei sorpassi con
spazio risicato, e direi che questo e' il maggior vantaggio
rispetto ai 250 oggi in commercio.
Per contro le notevoli qualita' meccaniche e ciclistiche
sono un po' offuscate dal modesto angolo di piega e dalle
gomme Maxxis, visto anche il pessimo stato dell'asfalto
un po' troppo scivoloso.
Giunti fortunatamente tutti incolumi da Jolanda, dopo
i saluti e le pacche di rito, ci posizionioniamo a tavola
pronti alle pantagrueliche portate.
Durante il pranzo la meritatissima nomina (con standing
ovation - sapete... di donne su IHMS ce ne sono pochette
e ce le teniamo care...) di Vania a "Temeraria"
e purtroppo viene l'ora di rientrare con un clima piuttosto
freschetto e qualche fiocco di neve che scende dal cielo.
Il viaggio di ritorno e' senza nei. Il Maddy 400 non fa
una piega. Lamento solo la scarsa performance dell'impianto
luci che al buio illumina in modo non uniforme l'asfalto
antistante il mezzo e cio' e' fastidioso specie alle alte
velocita'.
Buono il comportamento del mezzo anche su sterrati e sconnesso,
pur se il mezzo non e' certo nato per simili percorsi.
I consumi? Senza infamia e senza lode. Nei 1000 km percorsi
si e' posizionato sui 17/18 km/litro,
ma senza risparmiare con la manetta; la capacita' non
eccezionale del serbatoio costringe a rifornimenti abbastanza
frequenti, specie se si sfruttano le notevoli potenzialita'
del motore.
In conclusione: un 400cc
al prezzo (e con costi assicurativi) di un 250 e una maturita'
di progetto che ha risolto i difetti di gioventu' della
precedente versione.
Non sportivo, se non per l'estetica, ma estremamente efficace
per chi vuole una mobilita' veloce, sia in ambito urbano
che extraurbano ed autostradale senza spendere un patrimonio.
Testo & Foto: Francesco
Roberti
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