A due anni dalla
sua presentazione Sportcity è il veicolo
di maggior successo dell'Azienda veneta, in particolare
nella versione da 200cc:
settimo scooter più venduto in Italia nel
2005
e ottavo nel primo quadrimestre del 2006,
segno che la formula dello scooter compatto e prestante,
a ruote 'alte', è riuscito a ritagliarsi
una consistente fetta di pubblico. Con questa versione
ad iniezione da 250cc,
Sportcity si caratterizza ancora di più come
prodotto praticamente unico nel suo genere. Può
infatti contare sui 16,5kW
del propulsore Quasar,
come o più dei suoi competitor, nei confronti
dei quali guadagna sensibilmente quanto a peso e
dimensioni. Una sorta di 'supermotard' urbano con
un motore (Euro 3)
che spinge forte, una ciclistica estremamente reattiva
e un tris di dischi freno
a contenerne l'azione.
È importante sottolineare che questa versione
non sostituisce il 200cc, ma lo affianca, allargando
la gamma per competere in altri segmenti con prezzi
e prestazioni differenti.
CONTESTO
Proprio per capire al meglio Sportcity 250 è
il caso di spendere due parole su quelli che possono
essere considerati i suoi competitor.
Pur senza essere un ruote alte 'ortodosso' visto
che ai 16 pollici canonici sostituisce pneumatici
da 'soli' 15", per impostazione e immagine
può essere sicuramente inserito in questo
filone.
Con la crescita di cilindrata abbandona il segmento
dell'Honda
SHi, almeno a livello prestazionale, pur condividendone
le dimensioni compatte. Al contrario nei confronti
di Aprilia Scarabeo,
Kymco
People S, Malaguti
Password e Piaggio
Beverly S è la potenza del motore e in
alcuni casi il motore stesso ad essere condiviso,
mentre il peso risulta inferiore
di almeno una quindicina di chilogrammi, così
come le dimensioni con una lunghezza mediamente
inferiore di circa
150-200mm. Imbattibile quindi nel rapporto peso/potenza,
con 8,96 kg da muovere per
ogni kW. Ma anche nel rapporto prezzo/prestazioni,
visto che il vantaggio
nei confronti dei modelli citati oscilla fra i 140
e i 500 Euro (ad esclusione del Kymco che riesce
a costare 50 euro meno) Meglio di lui, fra i 250,
fa solo il Malaguti
PhantomMax (8,62kg/kW e 3.450 Euro) che,
pur con un approccio stilistico differente, può
essere considerato un suo concorrente a tutti gli
effetti, senza dimenticare neppure l'Aprilia
Leonardo 300 di cui potrebbe anche rappresentare
l'evoluzione.
LINEA
Lo stile della precedente versione è confermato,
anche se l'impressione è che alla 'sportività
assoluta' delle finiture antracite si sia preferito
passare ad una 'sportività
elegante' con l'utilizzo di un maggior numero
di elementi cromati e verniciati, una sella bicolore
e plastiche in grigio più chiaro.
Nuovo anche il cupolino più pronunciato e
il coprimarmitta in acciaio inox spazzolato.
L'impressione generale è di un prodotto curato
e ben costruito, sia nei materiali che negli accoppiamenti.
Tutti gli aggiornamenti hanno riguardato anche i
modelli di cilindrata inferiore che risultano così
indistinguibili, se non per la cilindrata riportata
nella griglia del radiatore.
DOTAZIONE
Pochi interventi anche alla dotazione con un sottosella
che perde il piccolo vano attrezzi, ma riesce a
contenere un casco demi-jet con visiera invece del
demi-jet con frontino della precedente versione
(ma non un casco jet come indicato in cartella stampa).
Rimane invece la scomoda serratura nel fianco sinistro
per aprire la sella e per fare rifornimento di carburante
che richiede così di scendere dallo scooter.
Minimale anche il vano nel
retroscudo, dotato di presa di corrente,
ma che una volta collegato ad un qualunque caricabatteria
risulta impossibile da chiudere. Migliorato il gancio
appendiborse nel retroscudo, ora dotato di sicura,
per sfruttare al massimo la pedana piatta. Infine
il portapacchi posteriore consente l'ancoraggio
sia di borse morbide che del bauletto opzionale.
La strumentazione di
tipo analogico/digitale campeggia al centro del
cruscotto, ora verniciato, è stata rivista
nella grafica, ma ne conferma le funzioni con il
tachimetro analogico e il display digitale in grado
di segnalare il livello del carburante e la temperatura
del liquido di raffreddamento, un orologio a lettere
cubitali e il contachilometri totale e parziale.
Completano il quadro una serie di spie fra cui quella
della riserva e dell'insufficiente livello olio.
Peccato che non siano presenti funzioni di contagiri,
velocità media, massima etc.
Confermati anche gli spigolosi blocchetti elettrici
al manubrio e gli specchi retrovisori.
Se l'assenza del cavalletto
laterale poteva essere considerato un peccato veniale
nelle versioni di cilindrata inferiore, diventa
un caso unico fra i 250cc e una piccola scomodità
nelle soste volanti.
Per concludere una chicca, rappresentata dagli sfoghi
d'aria calda proveniente dal radiatore anteriore
che, canalizzate dalla 'copertina' opzionale, consentono
un 'microclima' più invitante nel periodo
invernale, pur senza infastidire in estate.
CICLISTICA
L'inserimento di un propulsore d'ingombro e prestazioni
superiori, sempre in funzione oscillante, non ha
stravolto la ciclistica di Sportcity che conserva
dimensioni e peso estremamente compatti. Addirittura
l'interasse cala da
1365 a 1360mm, mentre
la lunghezza cresce
da 1970 a 1985mm, valori
apparentemente contraddittori visto anche che lo
scooter si presenta apparentemente identico. Inspiegabile
anche l'altezza della sella
che, nei dati tecnici, sembra passata da 780 a 815mm,
senza alcuna segnalazione specifica nella cartella
stampa. Prevedibile invece l'aumento di peso
che passa da 130 a 148kg,
oltre che per il nuovo motore, anche per il freno
a disco in più all'anteriore.
Come vuole la tendenza del momento l'impianto
frenante è infatti dotato di un doppio
disco anteriore con pinze flottanti a due pistoncini
e di un disco posteriore da 220mm a pistoncini contrapposti.
Il sistema di frenata è di tipo tradizionale
come sembra desiderare l'utenza sportiveggiante
a cui Sportcity è destinato. A testimonianza
della validità di questa soluzione Aprilia
dichiara spazi d'arresto
di 10metri a partire dalla velocità di 50km/h
e di 32metri dai 90km/h, naturalmente con un pilota
esperto e buone condizioni d'aderenza. Manca il
freno di stazionamento.
Come detto le ruote
adottano l'inedita soluzione dei 15
pollici con pneumatici da 120/70 anteriormente
e 130/80 al posteriore, alla ricerca del miglior
compromesso fra maneggevolezza e stabilità.
Peccato che non abbia consentito un maggiore volume
del sottosella.
Proprio la leggera modifica del sottosella ha portato
ad una variazione del tratto posteriore del telaio,
che per il resto non ha subito modifiche a testimonianza
di una struttura già sovradimensionata.
Completano il quadro una forcella
a perno avanzato con steli da 35mm e un doppio ammortizzatore
posteriore regolabile con escursioni di 100
e 80mm rispettivamente.
PROPULSORE
L'ottimo propulsore Quasar
250 ad iniezione elettronica si sta diffondendo
nel sempre più numeroso parco veicoli del
Gruppo Piaggio (e anche su alcuni concorrenti),
ed è arrivato, quasi a sorpresa, anche su
Sportcity. Oltre a dati caratteristici di tutto
rispetto: 16,5kW a 8000giri
e 21Nm a 6250giri,
rispetta la normativa Euro
3 e consente consumi
medi di 26km/litro
secondo la severa normativa ECE40. Con un serbatoio
di 9 litri possono quindi percorrere oltre 230km,
sufficienti anche a qualche puntata oltre la city.
Nei confronti del 200cc, che rimane disponibile
e che guadagna anch'esso la conformità alle
norme Euro 3 (come il 125) il vantaggio prestazionale
è piuttosto sensibile, soprattutto a livello
di coppia con un + 30% principalmente concentrato
ai regimi medio-bassi, ovvero quelli di gran lunga
più utilizzati. Proprio per sottolineare
il livello di prestazioni
raggiunto, Aprilia concede volentieri alcuni dati
sull'accelerazione
con partenza da fermo: 7" sui 100m, 11"
sui 200, 18" sui 400 e sulla velocità
massima di 128km/h effettivi.
TEST SU STRADA
Difficile non rimanere incuriositi da queste premesse
prima di effettuare il test su strada, tanto che
per raccogliere il maggior numero d'informazioni
possibili, dopo le foto di rito, mi sono concesso
una fuga della 'location' deputata, il centro di
Milano, per raggiungere la Brianza, alla ricerca
di strade dove 'scatenare' il nuovo propulsore.
Purtroppo gli scooter disponibili per la prova,
ben 60, per soddisfare le principali Testate di
tutt'Europa, segnavano da 1 a 3km totali, erano
quindi assolutamente 'legati',
e sicuramente al di sotto del loro potenziale.
Ad occhio l'altezza della
sella a 815mm sembra più credibile,
non è quindi proprio alla portata di tutti,
anche se i fianchi stretti e una pedana fin troppo
rastremata aiutano a poggiare i piedi a terra. Altezza
che rende agevole la triangolatura manubrio-sella-pedana
anche ai più alti, senza contatti delle ginocchia
con il retroscudo, nonostante le dimensioni complessive
contenute.
La nuova copertura della sella
offre effettivamente un maggior grip, mentre la
pedana concede poco spazio per i piedi e ancora
meno per gli eventuali bagagli.
Il peso e le dimensioni ridotte favoriscono le manovre
da fermo e anche l'utilizzo del cavalletto
centrale.
L'impressione è positiva, non principesca
ovviamente, anche per quanto riguarda la sistemazione
del passeggero, con
il solo limite dei piedi troppo vicini a quelli
di chi guida, soprattutto negli stop&go.
Ok, è venuto il momento di partire
e come al solito il Quasar si avvia al primo contatto
e senza i fastidiosi rumori meccanici che caratterizzano
la serie Leader 125/200, anche se le vibrazioni
al minimo sono sembrate superiori alla media.
Lo spunto da fermo
è deciso e la spinta sostenuto anche se mi
sarei aspettato qualcosa di più, ma bisogna
tenere presente la mancanza di rodaggio e occorrerà
farlo per tutta la prova. Ad ogni modo la maggiore
disponibilità di coppia è immediatamente
percepibile e la ripresa
dopo un rallentamento più autorevole di quanto
accade con 50cc in meno, mentre il confronto con
il 125 è effettivamente impietoso, come la
cilindrata dimezzata può far intuire.
Quello che colpisce di più è però
la maneggevolezza e
la facilità con cui si fanno gli slalom fra
le auto, in questo senso l'ampio raggio di sterzo,
il ridotto interasse e l'efficacia della trasmissione
lo rendono pressoché inarrestabile anche
nel traffico più serrato. Le sospensioni
riescono ad assorbire le piccole asperità
per poi irrigidirsi progressivamente, non tradendo
l'immagine sportiva senza arrivare ad eccessi, anche
se il superamento dei tratti lastricati trasmette
qualche scossone di troppo. In compenso le plastiche
sono sembrate solidissime, senza alcun sentore di
risonanze o vibrazioni.
Atteso anche il reparto freni,
che però, sempre a causa dell'assenza di
rodaggio ha mostrato solo una piccola parte del
suo potenziale con comandi spugnosi e un'azione
poco incisiva, sia davanti che dietro.
Uscito dal centro e imboccata l'autostrada ho cercato
di spremere i 16,5kW, ma anche in posizione raccolta
non sono riuscito a leggere che poco più
di 130km/h. Raggiunta
qualche curva conosciuta a raggio variabile ho poi
notato una decisa reattività
dell'anteriore, in grado di scendere in piega al
solo pensiero, fin troppo velocemente se chi è
alla guida non è in grado di sfruttare a
proprio vantaggio questa caratteristica. Si paga
quindi con una certa nervosità l'eccezionale
agilità urbana, anche se sul dritto, a velocità
prossime alla massima la stabilità
non sembra venire meno.
Naturalmente la protezione
aerodinamica e dagli agenti atmosferici è
quasi inesistente, sia per il piccolo cupolino che
per lo scudo piuttosto compatto, caratteristica
inevitabile per un veicolo di questo tipo.
È vero che sono disponibili parabrezza maggiorati
in due misure, ma a mio avviso snaturano la natura
del mezzo, senza contare l'inevitabile ripercussione
sulle qualità ciclistiche, meglio quindi
adottare un abbigliamento completo di tipo motociclistico,
con casco integrale.
Le prime impressioni di guida sono quindi solo parzialmente
positive, prevalentemente per la mancanza di rodaggio
di freni e propulsore, Aprilia permettendo, saremo
'costretti' al test più approfondito di un
mezzo già svezzato.
ACCESSORI
Coscienti del fatto che il bauletto
è un accessorio pressoché irrinunciabile
per il pubblico italiano (soprattutto con un sottosella
così contenuto), in Aprilia ne hanno approntate
ben tre versioni: una da 35 litri con rifrangenti
e cover verniciata, simile a quello del nuovo Scarabeo
500, uno goffrato nero da 32 litri, entrambi sganciabili
e uno fisso da 28 litri, verniciato e con schienale
imbottito, lo stesso destinato agli Scarabeo 50/100.
Del telo coprigambe
ho già parlato, come dei due parabrezza,
entrambi fissati al manubrio con poco rassicuranti
tubolari metallici, che però arrivano a coprire
anche le mani. Manca, a mio avviso, un cupolino
tipo Leonardo 300, maggiormente protettivo, ma dal
giusto look. Non viene citato, ma mi è stato
assicurato a catalogo, l'antifurto
meccanico con specifico attacco al telaio.
CONCLUSIONI
Un veicolo assolutamente originale, in grado di
solleticare l'appetito dell'utenza più 'sportiva',
conservando una linea moderna ed elegante per non
sfigurare neppure con un pilota in giacca e cravatta.
Pressoché imbattibile nel traffico sia per
l'agilità che per l'efficacia del propulsore,
può permettersi anche qualche puntata di
turismo veloce grazie alla potenza a disposizione
e alla comodità di guida. Richiede però
un pilota esperto per sfruttarne appieno le potenzialità
nel misto e una certa resistenza nei trasferimenti
autostradali.
Come detto le prestazioni del motore e dell'impianto
frenante sono state limitati dalla mancanza di un
rodaggio adeguato, ma le premesse sono sicuramente
di primo piano.
Fra i punti deboli segnalerei i limitati vani coperti
per i bagagli e qualche ingenuità come l'apertura
separata della sella e l'impossibilità d'utilizzo
della presa a 12volt, così come l'assenza
del cavalletto laterale e del freno di stazionamento.
Valutazioni che possono passare in secondo piano
considerando il rapporto prezzo/prestazioni piuttosto
vantaggioso rispetto alla media dei competitor citati.
I 3749 Euro richiesti sembrano infatti una cifra
più che ragionevole, anche se non va sottovalutata
la competizione 'interna' con il 200cc, che al prezzo
di qualche rinuncia si avvantaggia di circa 500
Euro.
Testo: Fabrizio Villa
Foto: MCP
e originali Aprilia
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