Possiamo dire di 'averlo visto
crescere', avendo provato quasi tutte le versioni
fin dalla prima
da 125 e 200cc. Un veicolo che nel 2001 andava
a far concorrenza all'Aprilia Scarabeo 125/150,
il primo e fino ad allora unico maxiscooter a 'ruote
alte', quando le due aziende avevano ancora proprietà
separate.
Da allora di Beverly ne sono stati venduti 215.000
esemplari, il segmento dei 'naked' a ruote alte
è diventato uno dei più affollati
e richiesti del mercato e il Beverly, dopo essere
cresciuto a 250
nel 2004 e aver conquistato l'iniezione
elettronica nel 2006, oggi cambia look, mantenendo
le valide caratteristiche strutturali del precedente
modello. Con il grande vantaggio che il prezzo di
vendita si è fatto decisamente più
attraente, rimanendo appena sotto al tetto dei 4.000
Euro.
LINEA/DOTAZIONE
La versione Touring si presenta a design
'unificato' in tutte le cilindrate, avendo scelto
il frontale a faro alto e abbandonato la soluzione
a doppio faro nello scudo che ha caratterizzato
fino a ieri le versioni di minor cilindrata.
Nei confronti del 400cc ha un piccolo vantaggio
nel plexiglass anteriore più ampio e la linea
non ne soffre, con evidenti vantaggi a livello protettivo.
Altra differenza a colpo d'occhio è il carter
motore decisamente meno voluminoso e sporgente,
con la ruota posteriore da 16 pollici invece che
da 14.
Paragonato invece al precedente 250cc, oltre allo
scudo completamente diverso, troviamo un parafango
anteriore leggermente ridisegnato, il gruppo ottico
posteriore trasparente con le lampadine colorate
a vista, la sella ridisegnata e un diverso coprimarmitta.
Complessivamente appare un prodotto più 'sontuoso',
in più l'unificazione delle plastiche deve
aver comportato un risparmio a livello di costi
che può essere in parte responsabile del
ribasso nel prezzo di listino. La qualità
dei materiali e delle finiture appare buono, ma
come per il 400 si nota un utilizzo eccessivo di
viti a vista e plastiche goffrate un po' economiche.
A livello di dotazione
è equivalente al 400 se si eccettua la 'sparizione'
del perno portacasco sotto al portapacchi posteriore,
mentre il supporto è rimasto a fare brutta
mostra di se.
La strumentazione invece
è assolutamente identica, ma non c'è
da vantarsene visto che è completamente analogica,
ad eccezione del piccolo orologio digitale e con
il contachilometri totale e parziale di tipo meccanico.
Nei due strumenti tondi si trovano il tachimetro,
gli indicatori di livello carburante e temperatura
liquido refrigerante e le spie consuete, compresa
quella per la riserva carburante.
Identici anche i comandi al
manubrio, funzionali, ma con numerosi pulsanti
inutilizzati e gli specchi retrovisori in metallo
cromato, efficaci e facilmente regolabili.
Nella parte alta del retroscudo troviamo il blocchetto
d'accensione che comanda anche il bloccasterzo
e l'apertura dello sportello poco più in
basso, all'interno del quale troviamo due leve,
una per lo sgancio della sella e una per sollevare
lo sportello che protegge il tappo a vite del serbatoio
carburante. Il tutto non è il massimo
della comodità, per fortuna che sul lato
sinistro del retroscudo c'è un pulsante per
lo sgancio elettrico della sella.
Lo spazio per i bagagli
non è gran che, ma nella media per veicoli
con ruote da 16 pollici, il retroscudo nasconde
due vani sufficienti per guanti e altri piccoli
oggetti, mentre il sottosella può ospitare
solo un casco demi-jet, piccolo, due nel caso siano
gli appositi modelli Piaggio.
Altri oggetti si possono assicurare al gancio retroscudo
o al portapacchi posteriore, che serve anche come
base per il montaggio del bauletto opzionale.
Ci sono entrambi i cavalletti,
solidi e agevoli da azionare, però manca
sempre il freno di stazionamento.
CICLISTICA
No news a livello ciclistico, del resto il pacchetto
è sempre stato uno dei più equilibrati
del suo segmento.
Il telaio tubolare
in acciaio sfrutta il motore come forcellone oscillante,
grazie a due ammortizzatori
regolabili su 4 posizioni con corsa di 90mm. La
forcella invece scorre
fino a 104mm, ha steli da 35mm e perno ruota in
posizione avanzata.
Le ruote hanno un diametro
di 16 pollici e montano pneumatici tubeless da 110/70
davanti e 140/70 dietro.
L'impianto frenante
è di tipo tradizionale e ogni leva al manubrio
comanda un disco da 260mm attraverso pinze flottanti,
a doppio pistoncino davanti e a pistoncino contrapposto
dietro.
Come per il 400 non viene più indicato il
peso ed è un
peccato, visto che non dovrebbe differire gran che
dai 157kg dichiarati nel modello precedente. Confermate
invece tutte le altre misure,
2110mm di lunghezza e 780 di larghezza con un interasse
di 1470 e la sella posta a 790mm. Ingombri superiori
sia a quelli dell'X7 che dell'Xevo di pari cilindrata,
a dispetto di quanto sembri a prima vista.
PROPULSORE
Attualmente il più moderno e piacevole motore
da 250cc, è rimasto uguale a se stesso e
alla versione ad iniezione elettronica introdotta
nel 2006.
È un monocilindrico a quattro tempi raffreddato
a liquido con distribuzione monoalbero e testata
a quattro valvole, alimentazione ad iniezione elettronica
con catalizzatore allo scarico. Rispetta l'omologazione
Euro 3 ed eroga 16,2kW a 8.250giri e 20,2Nm a 6.500giri.
Utilizza una classica frizione centrifuga con variatore
automatico CVT.
TEST SU STRADA
Un test piuttosto breve ed esclusivamente in ambito
urbano, ma sufficiente
a confermare le impressioni positive già
riscontrate nelle precedenti versioni.
La sella è leggermente
più alta rispetto al 400, e conferma un'altezza
del conducente preferibilmente oltre il metro e
settanta, ma il peso decisamente più contenuto
rende l'approccio più amichevole.
Una volta in sella si assume una posizione
con busto dritto, braccia moderatamente allungate
e sollevate ad impugnare il manubrio e le gambe
ad angolo retto con una piccola possibilità
di avanzare grazie alle svasature anteriori della
pedana.
Il passeggero è
posizionato altrettanto bene, anche se sarebbero
preferibili pedane di tipo retrattile, ne avrebbe
guadagnato il look, il comfort e anche l'ingombro
laterale.
Il motore è
decisamente poco rumoroso, sia allo scarico che
di meccanica, sale rapidamente di giri come nessuno
della sua classe e non produce quasi vibrazioni.
Ha un'accelerazione vigorosa fin dai bassi regimi
e s'irrobustisce ai medi, ma si è già
oltre il limite di velocità urbano... In
questo senso è ampiamente sovradimensionato
per circolare in città e più che adeguato
anche per tangenziali e superstrade. Soffre solo
sulle lunghe trasferte autostradali.
La ciclistica è
ottimamente equilibrata ma più orientata
alla stabilità che alla maneggevolezza, anche
se l'ampio raggio di sterzo consente ugualmente
di muoversi agevolmente nel traffico. A differenza
del 400 la discesa in piega è naturale e
sul misto ci si trova a guidare con maggiore soddisfazione.
Anche le sospensioni
hanno una resa più equilibrata e se la cavano
discretamente anche sul pavé (decisamente
meglio dell'X7, tanto
per fare un esempio) arrendendosi solo sulle buche
più accentuate.
Si sarebbe potuto forse fare di più a livello
di frenata, alleggerendo
il posteriore incline al bloccaggio nei panic stop
e donando appena più mordente all'anteriore.
Forse sarebbe stata un'idea dotarlo di frenata integrale
e rendere disponibile una versione ABS,
come accade per la Vespa GTS.
Pur non disponendo di una carenatura integrale la
protezione aerodinamica
è discreta sia per le gambe che per il busto,
anche se con inevitabili 'spifferi' fra lo scudo
ed il manubrio, con un cupolino che arriva fino
al viso e non disturba grazie alla perfetta trasparenza.
Manca solo una protezione invernale per le mani
e magari anche le manopole riscaldabili.
ACCESSORI
Sono gli stessi del 400 e del 125: bauletto da 36
litri con poggiaschiena (+ 165 €), telo coprigambe
(+ 110€), telo copriveicolo (+ 75€), antifurto
elettronico (+ 143€), catena con lucchetto
(+ 77€) e bloccadisco (+ 45€).
Rispetto al modello precedente mancano all'appello
le borse laterali rigide, facilmente sostituibili
con altre morbide, forse anche più pratiche
e capienti.
COMPETITOR
Aprilia
Scarabeo ha lo stesso motore, un sottosella
più capiente grazie alla ruota posteriore
da 14 pollici e finiture leggermente superiori,
ma è più costoso, pesante, e meno
protettivo.
L'Honda
SH 300i è avvantaggiato dalla cilindrata
ed è infatti più potente e veloce,
oltre ad essere più compatto, ma è
anche più costoso, meno protettivo ed ospitale,
però è disponibile con ABS.
Il Kymco
People S 300i ha un motore leggermente
più potente, tre freni a disco, vani bagaglio
superiori e una quotazione ancora più aggressiva.
Malaguti propone il
Password 250, motore
più datato, sottosella ancora meno capiente
e protezione inferiore, ad un prezzo leggermente
superiore.
Il Geopolis
di Peugeot monta lo
stesso propulsore ed è paragonabile a livello
di protezione e di vani bagaglio, si avvantaggia
a livello di dotazioni e costa praticamente la stessa
cifra, anche se spendendo di più si può
ottenere la versione ABS.
Con il collega Cruiser
250 non c'è storia, visto che
è praticamente lo stesso scooter, con strumentazione
più ricca, faro e manubrio diversi, ma offerto
a ben 800 Euro in più!
Sym sta per presentare
il Citycom
300, più ricco a livello di dotazioni
e con vani bagaglio più capienti, ma non
si conoscono ancora prezzo e prestazioni.
Dello Yamaha
X-city sapete tutto, avendo appena pubblicato
la prova, è più rifinito e dotato,
ha una ciclistica confrontabile, ma un motore più
datato e costa un po' caro.
CONCLUSIONI
Era uno scooter equilibrato
fin dalla versione 2001, in questi anni è
stato migliorato ed è ancora uno degli scooter
al vertice della sua classe, soprattutto dopo il
recente riposizionamento di prezzo. Si potrebbe
desiderare qualcosa di più a livello di dettagli
e dotazioni, strumentazione in particolare, ma motore
e ciclistica sono di prim'ordine. Un prodotto sicuramente
consigliabile e il più equilibrato della
gamma Beverly, anche se per puntare al massimo dei
voti dovrebbe avere l'ABS.
Testo: Fabrizio Villa
Foto: Milagro, originali Piaggio
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